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Rimini Vita della Chiesa

'Don Oreste. Parroco' cioè padre'. Alla Resurrezione il libro di Lessi

In foto: "Don Oreste Benzi. Parroco, cioè padre": è questo il titolo del nuovo libro, edito dalle Paoline, di Valerio Lessi, già autore di "Con questa tonaca lisa" e "Un infaticabile apostolo della carità", sempre dedicati a don Oreste Benzi.
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sab 9 lug 2011 10:13 ~ ultimo agg. 00:00
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Il libro, che si avvale della prefazione del vescovo di Rimini mons.Francesco Lambiasi, sarà presentato lunedì alle 21 alla parrocchia della Resurrezione. Oltre all’autore e a don Elio Piccari, attuale parroco e per una vita collaboratore di don Oreste, ci saranno anche altri sacerdoti che hanno condiviso l’esperienza della parrocchia.
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Il libro traccia il profilo di un aspetto – quello di parroco – finora non molto conosciuto del sacerdote della tonaca lisa, almeno fuori di Rimini. Non tutti sanno che il prete che si è speso per i più poveri è stato il fondatore di una parrocchia di Rimini e ha svolto il ministero di parroco per oltre 30 anni.

Dalla prefazione di monsignor Francesco Lambiasi:
Il ritratto di Don Benzi, scolpito da Valerio Lessi in questo libro, avvince e convince. Nella ricostruzione puntuale e quasi a sorpresa del Don come parroco, anzi “inventore” di una parrocchia di periferia – per giunta di una zona rossa non solo di nome: Grotta Rossa ma anche di colore politico – si riesce a cogliere l’anima del suo apostolato, un’anima letteralmente ed effettivamente “mistica”. Intendo qui per mistico non tanto il santo dotato di fenomeni straordinari, come visioni, levitazioni, estasi ecc., ma il cristiano-prete come lo intendeva lui. E cioè, come un vero innamorato folle di Gesù, un sacerdote abitato da Cristo pastore, che nutriva nel suo cuore “gli stessi sentimenti di Cristo Gesù”. Questo è il ritratto del Don, firmato da Lessi: uno che quando parlava di Gesù non solo ti incantava, ma te lo faceva quasi vedere e toccare con mano.
Da qui, da questo cuore incendiato dal fuoco dell’amore, discendeva quella voglia irresistibile di lasciarsi “strapazzare per Cristo e per la povera gente, senza se e senza ma. Dai disabili ai bambini senza famiglia, dai barboni alle prostitute, dai malati di mente ai tossicodipendenti: non c’è emarginazione che non abbia visto la presenza “contemplativa-attiva” di don Oreste. Senza dimenticare gli adolescenti (pre-jù), per i quali già dagli anni ’50 aveva messo a fuoco un originale movimento educativo che aveva come obiettivo “un incontro simpatico con Cristo”. La sua era una paternità senza confini. “Ti faceva nascere la vocazione anche se non volevi. – è l’eloquente testimonianza di una parrocchiana contenuta nel libro. – Ti chiamava e ti dava la sensazione di sapere da sempre chi fossi”.