'Don Oreste. Parroco' cioè padre'. Alla Resurrezione il libro di Lessi
Il libro, che si avvale della prefazione del vescovo di Rimini mons.Francesco Lambiasi, sarà presentato lunedì alle 21 alla parrocchia della Resurrezione. Oltre all’autore e a don Elio Piccari, attuale parroco e per una vita collaboratore di don Oreste, ci saranno anche altri sacerdoti che hanno condiviso l’esperienza della parrocchia.
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Il libro traccia il profilo di un aspetto – quello di parroco – finora non molto conosciuto del sacerdote della tonaca lisa, almeno fuori di Rimini. Non tutti sanno che il prete che si è speso per i più poveri è stato il fondatore di una parrocchia di Rimini e ha svolto il ministero di parroco per oltre 30 anni.
Dalla prefazione di monsignor Francesco Lambiasi:
Il ritratto di Don Benzi, scolpito da Valerio Lessi in questo libro, avvince e convince. Nella ricostruzione puntuale e quasi a sorpresa del Don come parroco, anzi “inventore” di una parrocchia di periferia – per giunta di una zona rossa non solo di nome: Grotta Rossa ma anche di colore politico – si riesce a cogliere l’anima del suo apostolato, un’anima letteralmente ed effettivamente “mistica”. Intendo qui per mistico non tanto il santo dotato di fenomeni straordinari, come visioni, levitazioni, estasi ecc., ma il cristiano-prete come lo intendeva lui. E cioè, come un vero innamorato folle di Gesù, un sacerdote abitato da Cristo pastore, che nutriva nel suo cuore “gli stessi sentimenti di Cristo Gesù”. Questo è il ritratto del Don, firmato da Lessi: uno che quando parlava di Gesù non solo ti incantava, ma te lo faceva quasi vedere e toccare con mano.
Da qui, da questo cuore incendiato dal fuoco dell’amore, discendeva quella voglia irresistibile di lasciarsi “strapazzare per Cristo e per la povera gente, senza se e senza ma. Dai disabili ai bambini senza famiglia, dai barboni alle prostitute, dai malati di mente ai tossicodipendenti: non c’è emarginazione che non abbia visto la presenza “contemplativa-attiva” di don Oreste. Senza dimenticare gli adolescenti (pre-jù), per i quali già dagli anni ’50 aveva messo a fuoco un originale movimento educativo che aveva come obiettivo “un incontro simpatico con Cristo”. La sua era una paternità senza confini. “Ti faceva nascere la vocazione anche se non volevi. – è l’eloquente testimonianza di una parrocchiana contenuta nel libro. – Ti chiamava e ti dava la sensazione di sapere da sempre chi fossi”.