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Cronaca Rimini

Dna e confronto all'americana scagionano presunto rapinatore

In foto: La prova del Dna e una testimone che non l'ha riconosciuto scagionano l'albanese che si trova in carcere da alcuni mesi con l'accusa di essere l'autore della violenta rapina alla gioielleria Marchini di viale Vespucci del 5 gennaio scorso.
La prova del Dna e una testimone che non l'ha riconosciuto scagionano l'albanese che si trova in carcere da alcuni mesi con l'accusa di essere l'autore della violenta rapina alla gioielleria Marchini di viale Vespucci del 5 gennaio scorso.
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sab 2 lug 2011 09:49 ~ ultimo agg. 00:00
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L’uomo, Florian Limonaj 37 anni, è stato messo dietro un vetro scuro insieme a altri tre soggetti. Dall’altra parte, come in un film poliziesco, la testimone che avrebbe dovuto indicarlo. La donna però non si è dimostrata sicura nel riconoscimento. A scagionare l’albanese ci sarebbe poi il dna trovato su una parrucca usata dal rapinatore che non corrisponde con quello dell’arrestato.

I rapinatori si portarono via dalla gioielleria 400.000 euro in gioielli: il bottino più alto mai rubato nel riminese. Limonaj, con precedenti per reati contro il patrimonio e diverse condanne, era stato riconosciuto da Marchini nelle foto segnaletiche.