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Economia Provincia

Carim. Gli enti pubblici appoggiano la Fondazione, ma chiedono cambiamenti

In foto: Trasparenza nei conti, meritocrazia nelle nomine, potere decisionale agli investitori. Sono le richieste di Provincia, Comune e Camera di Commercio di Rimini per il rilancio della Carim. Questa mattina i rappresentanti dei tre enti hanno incontrato la Fondazione e poi si sono riuniti per fare il punto sul piano d'uscita dal commissariamento.
Trasparenza nei conti, meritocrazia nelle nomine, potere decisionale agli investitori. Sono le richieste di Provincia, Comune e Camera di Commercio di Rimini per il rilancio della Carim. Questa mattina i rappresentanti dei tre enti hanno incontrato la Fondazione e poi si sono riuniti per fare il punto sul piano d'uscita dal commissariamento.
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mar 12 lug 2011 15:48 ~ ultimo agg. 00:00
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Preoccupazione per il destino della Carim, volontà di mantenere la banca in mani riminesi, disponibilità a fare sistema. Al termine dell’incontro di questa mattina, Provincia e Comune di Rimini offrono alla Fondazione Carim il loro appoggio istituzionale. Ma ad una condizione: che la gestione della banca, e del credito, si apra a chi rappresenta i cittadini e gli imprenditori del territorio.

“Noi abbiamo ribadito la necessità di fare sistema dentro le dinamiche interne alla Cassa di Risparmio di Rimini e alla Fondazione – ha detto il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi. – Dinamiche che però devono essere più vicine ai cittadini, agli artigiani e alle problematiche del credito. Non luoghi chiusi, ma che si confrontino nel merito, con la necessità di fare un’operazione di verità sui conti. Se gli imprenditori locali vengono chiamati a dare il loro contributo, questo deve avvenite con la massima trasparenza e chiarezza”.

“La prima cosa che abbiamo detto io e il sindaco di Rimini – spiega il presidente della Provincia, Stefano Vitali – è che d’ora in poi in tutti i posti ci si deve andare per merito e per capacità personali. Una banca deve avere un consiglio di amministrazione che sappia parlare di banca. Credo che questo sia il futuro, quello di cui hanno bisogno gli imprenditori. Gli imprenditori devono sapere che in qualsiasi luogo mettano i propri soldi e i propri risparmi, lì ci sono persone capaci di fare quel tipo di lavoro, sia dal punto di vista politico che tecnico. Questa è la rivoluzione che ci viene chiesta oggi”.

Nonostante la crisi, il presidente della Camera di Commercio non esclude che ci siano imprenditori disponibili a investire nella ricapitalizzazione della Carim. A patto, però, che cambi lo stile di gestione. “Un modo diverso di gestire sia la Fondazione che la Cassa è una condizione imprescindibile – ha detto Manlio Maggioli. – Non è immaginabile che gli imprenditori, che oltre ad avere affetto per il proprio territorio devono stare attenti a come investono, pensino di investire nella Carim lasciando passivamente la gestione ad altri. Anche perchè le gestioni svolte fino ad oggi non ci hanno assolutamente soddisfatto. Se ci troviamo in questa situazione è perchè le gestioni sono state carenti: di questo bisogna prenderne atto”.

La soluzione proposta dagli imprenditori non è tanto un cambio ai vertici della Fondazione, quanto nei processi decisionali che governano la banca: “Come vengono prese le decisioni, da chi vengono prese – spiega Maggioli – e se nel momento in cui si prendono si mette da una parte il sentimento di gratitudine e amicizia verso questo o quello, ma si considerano esclusivamente gli aspetti tecnici. La banca investe quattrini dei risparmiatori, quindi deve essere garantita. Chi gestisce questo risparmio ha una grossa responsabilità, sia perchè deve garantire gli investitori sia perchè quelle risorse devono servire allo sviluppo del territorio. Siccome questo fino ad oggi chiaramente non è avvenuto, e la situazione in cui ci troviamo lo dimostra, occorre cambiare marcia.”

(Newsrimini.it)

L’intervista integrale a Manlio Maggioli

L’intervista integrale a Stefano Vitali

L’intervista integrale ad Andrea Gnassi

La nota congiunta diffusa nel pomeriggio da Fondazione Carim, Provincia di Rimini, Comune di Rimini e Camera di Commercio

Questa mattina nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini si è svolto un incontro sulla vicenda relativa a Banca Carim al quale hanno partecipato il Presidente della Provincia di Rimini Stefano Vitali, il Sindaco di Rimini Andrea Gnassi ed il Presidente della Camera di Commercio di Rimini Manlio Maggioli. Ad accoglierli, il Presidente Massimo Pasquinelli, il Vicepresidente Bruno Vernocchi ed i consulenti di Mediobanca, advisor della Fondazione.

Ai tre enti, che sono titolari della designazione di un componente ciascuno all’interno del Consiglio Generale della Fondazione, è stato rappresentato il quadro attuale riguardante la fase di amministrazione straordinaria di Banca Carim. In particolare, è stato esposto il lavoro fin qui compiuto e sono state delineate le diverse ipotesi, oggetto di verifica da parte di Mediobanca e rese note ieri pomeriggio ai Consiglieri, per l’uscita dell’istituto bancario dal commissariamento .

La Fondazione ha informato i tre enti sull’orientamento espresso dal Consiglio Generale, favorevole a considerare in linea di massima tutte le ipotesi, ma ad approfondire in maniera particolare quella che prevede il mantenimento dell’autonomia di Banca Carim, tramite la conservazione della partecipazione di controllo in capo alla Fondazione, ed il rilancio della sua attività in termini di governance, di penetrazione commerciale, di capacità di assistenza finanziaria al territorio locale.

Il Presidente Vitali, il Sindaco Gnassi ed il Presidente Maggioli, condividendo la preoccupazione per le sorti del maggior istituto bancario della città, specie in un momento non facile per l’economia riminese e italiana, hanno espresso apprezzamento per il lavoro svolto fin qui dalla Fondazione e da Mediobanca, che dà certezze tecniche in più rispetto alla necessità di coinvolgere imprenditori e partner. Quindi hanno manifestato consenso sulla scelta di perseguire la prospettiva strategica dell’autonomia della Cassa, chiedendo che tale prospettiva sia accompagnata da un piano industriale volto a ridefinire al meglio la sua attività nel mercato del credito e nel supporto alle esigenze delle diverse componenti sociali ed economiche locali, in primo luogo famiglie, operatori e piccole e medie imprese.
L’auspicio condiviso dal Presidente Vitali, dal Sindaco Gnassi ed dal Presidente Maggioli è che i positivi messaggi di apertura di una fase nuova, trasparente, fondata sulle esigenze diffuse del territorio, si sostanzino anche attraverso relazioni sistematiche e positive con le istituzioni, e il coinvolgimento di competenze e professionalità elevate.

L’incontro, che si è svolto in un clima di costruttiva concordia, è terminato con l’intendimento di proseguire sistematicamente il confronto per verificare l’evolversi del percorso intrapreso.