Un settore, quello congressuale, che nella sola Riviera di Rimini nel 2010 ha fatto fatturare 421 milioni di Euro, con un aumento di presenze del 7% rispetto all’anno precedente. Dati più in linea con l’Europa (in crescita dell’ 8%) che con il resto d’Italia, dove il congressuale è calato del 9% nel 2009 e del 11% nel 2010.
“Il dato preoccupante – ha spiegato il presidente di Federcongressi, Paolo Zona – è che nel 2010 siamo tornati a livelli di occupazione, presenze e fatturato analoghi a quelli del 2004/2005. Abbiamo perso 5 anni di lavoro e di valore aggiunto. Sicuramente il 2011 sarà ancora un anno difficile, però ci auguriamo che nel 2012 si possa tornare per lo meno ai livelli del 2007”.
Analisi dei dati e strategie di rilancio sono l’obiettivo del nuovo Convention Bureau nazionale, annunciato dal Ministro Brambilla al BTC dell’anno scorso e affidato al direttore dell’Enit, Paolo Rubini. Un ente che però si scontra con una carenza cronica di risorse.
Cosa serve promuovere l’Italia nei paesi emergenti del BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) se poi i consolati non hanno i fondi per rilasciare i visti? “In Cina – ha detto Rubini – ne vengono fatti appena il 30% di quelli richiesti, e l’Italia perde ogni mese 15.000 turisti”.
(Newsrimini.it)