Indietro
menu
Cronaca Nazionale

Scandalo calcio scommesse. Spuntano nuove partite di serie A

In foto: Il medico Marco Pirani, nel suo interrogatorio, avrebbe fatto riferimento ad altre quattro o cinque partite, anche di serie A, oltre alle 18 contestate nell'ordinanza di custodia cautelare. Partite che non risalirebbero solo al campionato scorso.
Il medico Marco Pirani, nel suo interrogatorio, avrebbe fatto riferimento ad altre quattro o cinque partite, anche di serie A, oltre alle 18 contestate nell'ordinanza di custodia cautelare. Partite che non risalirebbero solo al campionato scorso.
di    
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
sab 4 giu 2011 08:29 ~ ultimo agg. 00:00
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 4 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Circostanze, queste, che saranno approfondite martedi’ prossimo in un interrogatorio davanti al pm Roberto Di Martino. A quanto si e’ saputo, Pirani avrebbe in qualche modo preso le distanze dagli altri indagati, minimizzando il suo ruolo all’interno della presunta organizzazione. – Il procuratore di Cremona, Roberto Di Martino, ha spiegato che non vi è il nome del centrocampista della Roma e della Nazionale Daniele De Rossi nell’inchiesta che ha portato all’arresto di 16 persone per un giro di scommesse clandestine. “Quella di De Rossi è una sciocchezza – ha detto il magistrato – ho chiesto informazioni ai miei ufficiali di polizia giudiziaria e mi è stato detto che il nome di De Rossi non c’é”.

LEGALE, DA PIRANI SPIEGAZIONI CONVINCENTI – Avrebbe fornito ”spiegazioni convincenti” riguardanti tutti i capi di imputazione che l’hanno portato in carcere Marco Pirani, il medico anconetano arrestato nell’ambito dell’inchiesta sulle scommesse truccate della Procura di Cremona. A spiegarlo, al termine dell’interrogatorio, e’ stato il suo legale, Alessandro Scaloni. Pirani sara’ sentito martedi’ prossimo ma questa volta dal procuratore capo Roberto Di Martino. Si trattera’, evidentemente, di un interrogatorio piu’ investigativo rispetto a quello di oggi che si limitava alle accuse contenute nell’ordinanza di custodia cautelare.

E’ prevista quest’oggi la prima tornata di interrogatori delle sette persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Cremona sulle partite truccate. Fra i primi a dover essere sentiti ci dovrebbe essere Massimo Erodiani, pescarese, titolare di agenzie di scommesse ritenuto tra i promotori dell’organizzazione della quale altre nove persone sono agli arresti domiciliari. Gli interrogatori si terranno davanti al gip di Cremona Guido Salvini.Oltre a Erodiani, oggi dovrebbero essere interrogati dal gip di Cremona Guido Salvini anche Marco Pirani, medico odontoiatra di Sirolo (Ancona), ritenuto con Erodiani il promotore del sistema di scommesse clandestine; Antonio Bellavista, detto Makelele’, ex calciatore di seria A e, infine, Marco Paoloni, portiere della Cremonese poi passato al Benevento.

LEGALE PAOLONI,ORIENTATO NO RISPONDERE A GIP – Potrebbe avvalersi della facolta’ di non rispondere Marco Paoloni, ex portiere della Cremonese, poi al Benevento, arrestato nell’ambito dell’inchiesta sulle partite truccate della Procura di Cremona. E’ questo l’orientamento preannunciato dal suo legale, Emanuela Di Paolo, al suo arrivo in tribunale a Cremona. ”E’ tuttora molto scosso – ha spiegato il legale – e, di conseguenza stiamo valutando se rispondere al gip”.
DA ERODIANI SOSTANZIALE CONFERMA DEI FATTI – Avrebbe confermato la ricostruzione dei fatti contenuta nell’ordinanza di custodia cautelare Massimo Erodiani, uno dei principali protagonisti dell’inchiesta sulle partite truccate della Procura di Cremona. L’interrogatorio di garanzia di Erodiani si è concluso e il gip Guido Salvini si è limitato a dire che c’é “una conferma del quadro accusatorio” da parte dei due indagati sentiti oggi tra i sette per cui è stato disposto il carcere. I due, ha detto il gip, hanno fornito “ampie dichiarazioni sui fatti”.

DE ROSSI INDIGNATO,DEL TUTTO ESTRANEO – “Sono indignato, sono stati fatti dei riferimenti falsi alla mia persona per una vicenda alla quale sono detto tutto estraneo”: è questo il senso di una dichiarazione all’ANSA di Daniele De Rossi dopo che il suo nome é stato accostato all’inchiesta di Cremona sul Calcioscommesse. ”E’ mia intenzione – ha dichiarato De Rossi – sottolineare tutta la mia indignazione per quanto apparso su alcuni organi di stampa e, peraltro, immediatamente smentito da autorevoli fonti giudiziarie, riguardo una vicenda che mi vede del tutto estraneo”. ”Sono stati fatti – ha aggiunto De Rossi nella sua dichiarazione all’ANSA – riferimenti alla mia persona del tutto falsi ed inventati, e per questo tutelero’ la mia immagine e la mia onorabilita’ in sede giudiziaria contro chiunque assocera’ il mio nome a questa vicenda. Non ho altro da aggiungere”.

PM CREMONA, ALL’ESAME ALTRI FATTI REATO – Gli indagati nell’inchiesta della Procura di Cremona sulle partite truccate avrebbero commesso altri reati anche dopo la cessazione delle intercettazioni telefoniche che sono contenute nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato all’arresto di 16 di loro e all’iscrizione sul registro degli indagati di altri 29. E’ stato spiegato brevemente dal procuratore di Cremona, Roberto Di Martino, il quale non ha voluto dire di quali reati si tratti anche se non dovrebbero essere illeciti di natura sportiva bensi’ episodi che si collocano nel rapporto tra gli indagati. Nel frattempo stanno proseguendo gli interrogatori di due degli arrestati, Massimo Erodiani, titolare di una serie di agenzie di scommesse, e Marco Pirani, medico odontoiatra con Erodiani ritenuto tra i promotori dell’organizzazione. Di Martino ha anche spiegato che, in tempi brevi, trasmettera’ gli atti, o parte degli atti dell’inchiesta, al procuratore della Federcalcio Stefano Palazzi.

ABETE, VENGA MENO OMERTA’ SOCIETA’ ITALIANA – “Bisogna rafforzare la logica della responsabilità e far venir meno l’omertà che è presente nella società italiana, e anche alle volte nel mondo del calcio”. Lo ha detto il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, in un’intervista a RaiSport, parlando dello scandalo che ha portato all’arresto di Signori e di altre 15 persone, e riprendendo il concetto espresso ieri dal ct Prandelli. Dopo l’intervista rilasciata ieri all’ANSA dall’ad di Snai Ughi, nella quale si parlava di una richiesta di maggior controllo fatta al mondo dello sport, Abete è anche intervenuto sui rischi che il mondo del calcio corre. “Noi dobbiamo ringraziare le forze dell’ordine e la magistratura per quello che stanno facendo – ha detto – d’altra parte il sistema delle scommesse non porta alcun beneficio, al calcio, noi siamo solo soggetti a rischio. Se si può scommettere anche sul numero dei gol fino all’ultimo minuto, fino all’ultimo secondo, non c’é possibilità di premunirsi nei confronti di comportamenti non corretti”. (ANSA)