Ric. pubblichiamo. Crocifisso rimosso, la lettera di una madre al dirigente
Egregio Signor Dirigente,
sono una mamma la cui figlia comincerà la prima elementare nell’Istituto da lei diretto e in questi giorni ho seguito con attenzione il dibattito sulla sua decisione di rimuovere i crocifissi da due aule scolastiche.
Mi figlia, appena uscita dalla clinica in seguito ad un intervento chirugico, dopo alcuni giorni di
dolore e di paura mi ha detto: “Ho paura di morire”.
Questo suo grido mi ha colpito profondamente e non posso starci di fronte senza partire dalla mia esperienza, vissuta proprio quando mia figlia è stata ricoverata con urgenza mentre io ero lontana da casa.
Nel viaggio in treno, sapendo che l’avrei raggiunta solo a intervento ultimato, mi sono sorpresa nel ritrovarmi addosso una serenità inaspettata, pur essendo molto preoccupata. Ero cosciente che poteva succedere di tutto e lì mi sono resa conto che non sarei potuta stare di fronte a questo fatto senza quella serie di avvenimenti, di persone incontrate, di fatti che mi hanno reso certa che Cristo è Risorto.
Nella mia esperienza di genitore penso che non sia possibile educare senza dare una ragione e un
giudizio ai figli circa il senso della propria vita.
Io desidero che a scuola mia figlia possa incontrare persone disposte ad abbracciare il desiderio infinito del suo cuore.
Le auguro che, anche grazie a questa vicenda, anche lei possa scoprire questo desiderio di felicità che sicuramente è presente dentro di lei, e che fa dire a S. Agostino: “Tu ci hai fatti per te, o Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te”.