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Pallavolo femminile. Il Viserba Volley rinuncia alla B1 nazionale

In foto: Il Presidente Paolo Stefanini: "a Rimini purtroppo non c’è possibilità per lo sport ad alto livello. E’ un giorno di enorme tristezza".
Il Presidente Paolo Stefanini:
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mar 7 giu 2011 10:39 ~ ultimo agg. 00:00
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Basta, ci fermiano. Non ci sono le condizioni perché il Viserba Volley continui a gestire una squadra nel campionato nazionale B1 di pallavolo femminile. Una decisione definitiva sarà presa entro un paio di settimane, però non ci sono soluzioni all’orizzonte anche se fino all’ultimo busseremo a tutte le porte. Continueremo a promuovere la pallavolo fra i giovani, sviluppando un’attività che oggi tiene insieme 385 tesserati fra bambine e bambini. Per campionati di qualità ad alto livello, che diano lustro anche all’immagine sportiva di Rimini, per quanto ci riguarda non c’è più spazio.

Eravamo riusciti in un’impresa straordinaria: una decina di anni fa, dopo essere stati costretti da motivi economici a cedere il titolo sportivo di B1 femminile a Pesaro, ci siamo messi in testa di tornare laddove eravamo. Ce l’abbiamo fatta.
Lo scorso anno di questi tempi abbiamo festeggiato la terza promozione in cinque anni e il ritorno al più alto livello che la pallavolo femminile riminese abbia mai raggiunto.
Quest’anno abbiamo giocato un campionato durissimo, più duro di quel che ci aspettavamo e grazie alla solidità di tutto il Viserba Volley, alla capacità ed al sacrificio dei tecnici e delle ragazze, abbiamo salvato la categoria con relativa tranquillità.
Non si può riepilogare la nostra storia in poche righe, ma è giusto ricordare che il Viserba Volley è stato in grado di arrivare a gestire anche due squadre, maschile e femminile, contemporaneamente in B1. Un caso rarissimo nella storia della pallavolo italiana.

Abbiamo deciso di rinunciare nuovamente al titolo sportivo di B1 perché a Rimini è impossibile, almeno per noi, ma vediamo che le difficoltà sono generali, immaginare ulteriori sacrifici economici oltre a quelli sostenuti sin qui. Non ci sono ad oggi trattative concrete per la cessione del titolo, solo qualche sondaggio da parte di società eliminate dai play off di B2 e di una società di A1 per la propria seconda squadra.

Abbiamo evitato l’annuncio di questa decisione durante la campagna elettorale, ma al proposito abbiamo i nostri giudizi e non li abbiamo mai nascosti: da troppi anni l’amministrazione agisce con basso profilo a proposito di sport; alla voce strutture sportive sono state imputate cifre irrisorie; la condizione attuale deriva da anni con zero investimenti (veri) e dall’attività di personale politico non all’altezza e senza potere.
Lo stato e il numero delle strutture sportive riminesi sono sotto gli occhi di tutti, chi viaggia per l’Italia dello sport ha ben chiaro quale condizione di degrado caratterizzi Rimini. Nel futuro abbiamo poca fiducia, speriamo di sbagliarci.

C’è anche la colpa del movimento sportivo, spesso diviso e senza una guida solida, teso alla ricerca di un proprio orto da coltivare e quasi mai capace di essere unito per ‘condizionare’ le scelte. Su questo punto ci prendiamo la nostra parte di colpe.

Se la pallavolo riminese a livello nazionale chiude, il motivo principale va però ricercato nelle oggettive difficoltà economiche che oggi impediscono alle imprese di destinare fondi allo sport. Non è che in passato ci sia stata particolare sensibilità, ma ora tutto si è complicato maggiormente. La realtà economica attuale è sotto gli occhi di tutti.

Finisce qui l’attività del Viserba Volley a livello di campionati nazionali. Non può mancare un grazie a tutti coloro che a diverso titolo hanno profuso impegno e risorse per farci vivere una straordinaria avventura.

Per noi è giorno di una tristezza enorme.

Paolo Stefanini
Presidente Viserba Volley

(nella foto, la presentazione della squadra 2010)