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Libia. Nato: no a truppe di terra ma finiremo la missione

In foto: I ministri della Difesa della Nato si sono impegnati ''a provvedere ai mezzi necessari e la massima flessibilita' operativa'' per sostenere gli sforzi militari in Libia ''ed accolgono con favore i contributi aggiuntivi ai nostri sforzi congiunti''.
I ministri della Difesa della Nato si sono impegnati ''a provvedere ai mezzi necessari e la massima flessibilita' operativa'' per sostenere gli sforzi militari in Libia ''ed accolgono con favore i contributi aggiuntivi ai nostri sforzi congiunti''.
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mer 8 giu 2011 17:03 ~ ultimo agg. 00:00
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Lo affermano in una dichiarazione approvata oggi a Bruxelles in cui esprimono ”determinazione” per concludere con successo la missione. La Nato non schierera’ truppe a terra in Libia: lo ha ribadito il segretario generale Anders Fogh Rasmussen, in un incontro stampa a Bruxelles, dopo la prima sessione di lavoro dei ministri della Difesa. ”Non vedo truppe Nato sul terreno”, ha detto Rasmussen, a una domanda se ‘scarponi sul terreno’ potranno essere schierati per accompagnare l’arrivo in Libia di altre organizzazioni internazionali, come l’Onu. Il capo della Nato ha piu’ volte ripetuto che l’Alleanza ”continuera’ le proprie operazioni militari, in accordo con il mandato ricevuto”, che esclude l’utilizzo di truppe. ”Quando la nostra missione sara’ conclusa – ha precisato – non vedo per la Nato un ruolo di guida: questo ruolo spettera’ ad altre organizzazioni, in primo luogo alle Nazioni Unite”. Il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen ha chiesto agli Alleati di permettere ”un uso piu’ flessibile” degli aerei a disposizione della missione militare in Libia. Cio’ significa poter usare aerei che sono impegnati solo a garantire la no-fly zone, anche nei raid contro bersagli al suolo. ”Abbiamo i mezzi necessari per continuare le operazioni”, ha garantito Rasmussen. Tutti i 28 alleati hanno concordato ”di estendere la missione” e di mettere a disposizione gli asset che servono. ”Abbiamo incoraggiato altri alleati ad ampliare il loro sostegno. E cio’ ha a che fare con la sostenibilita”’, ha precisato Rasmussen.
Intanto la Gran Bretagna preme perche’ venga impressa alle operazioni militari in Libia una forte accelerazione.

I raid procedono e anche la scorsa notte potenti esplosioni hanno scosso la zona della residenza del colonnello Muammar Gheddafi nel centro di Tripoli. Sessanta solo ieri i raid della Nato sulla capitale libica, con le autorità locali che parlano di 31 morti. (ANSA)

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