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Rimini

Le fondazioni, presenza forte sul territorio. Un volume ne racconta la storia

In foto: Oggi alle 17.30 alla Sala Buonarrivo della Provincia di Rimini, in Corso d'Augusto, sarà presentato il volume "Le fondazioni in Provincia di Rimini. Il capitale sociale delle comunità locali".
Oggi alle 17.30 alla Sala Buonarrivo della Provincia di Rimini, in Corso d'Augusto, sarà presentato il volume
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lun 27 giu 2011 09:56 ~ ultimo agg. 00:00
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Interverranno:

Samuele Zerbini Consigliere comunale
Everardo Minardi – Fondazione Giovanni Dalle Fabbriche
Pierino Buda – Presidente Banca Credito Cooperativo
Maria Cristina Gattei Presidente del Centro di Servizio per il Volontariato della Provincia di Rimini “Volontarimini”

L’introduzuone al volume:

Verrà presentato il libro che raccoglie tutte le fondazioni presenti sul territorio di Rimini, da quelle più antiche alle più recenti, traccia di quella storia della società civile che s’integra e si distende nella storia più ampia politica e civile della città.

Come si può leggere nel libro, le fondazioni sono formazioni sociali caratterizzate da una presa di coscienza forte del proprio ruolo civilizzante e della propria capacità d’azione. Esse sono “organizzazioni della società civile” a tutti gli effetti la cui importante e lodevole azione sociale si svolge nelle opere di
solidarietà anche internazionale, nell’educazione e formazione, nella tutela e valorizzazione dell’ambiente, nella promozione della
socialità umana e della cultura. Per fare un parallelo in edilizia e architettura, le fondazioni sono parte della struttura dell’edificio che svolge il compito di trasmettere i carichi dalle strutture in
elevazione al terreno. Quindi hanno il compito di “radicare” e radicarsi in un luogo e in una comunità, ma anche quello di promuoverla per il bene di tutti. Esse sono società civile organizzata che ha un ruolo importante da svolgere: mettere in atto il principio di reciprocità. Si tratta di creare relazioni positive, una cooperazione che edifica la città in tutte le sue dimensioni:
dall’aspetto sociale a quello economico, da quello politico a quello culturale. Si tratta quindi di “economia civile”[1] che va oltre i
confini entro i quali sono nate le stesse fondazioni, e crea rapporti di reciprocità per un nuovo umanesimo. Senza l’incarnazione del
principio di reciprocità, senza un atto di gratuità, da parte della società civile, né il mercato né lo Stato potrebbero durare a lungo.
Per questo non devono esser relegate ad un terzo settore quale mero compensatore delle carenze o storture sia dello Stato che del mercato,
oltre che ad “assorbire” eccedenze occupazionali.

Questo libro vuole essere un premio nei loro confronti e della loro opera. Proprio ad esse che devono scegliere quotidianamente di premiare il bene possibile nelle scelte che compiono e nell’impegno che offrono. Opera che si differenza dal termine azione perché non si identifica con uno o più atti e attività espressione di un’intenzione iniziale. Essa si può definire come un processo continuo diretto a un fine in cui la persona cresce a aiuta a crescere. Durante il fare non ci si limita all’orizzonte temporale del breve periodo nelle decisioni, contano le relazioni e le situazioni, il protagonismo e la
responsabilità, c’è una verifica con riprogettazione comune, si uniscono le più diverse persone riconoscendone e promuovendone il
valore unico, singolare e irripetibile.