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Incendio di monte San Bartolo: l’origine è umana, forse dolosa

Spente le fiamme, sul Monte San Bartolo si cercano le cause dell’incendio che ieri ha bruciato ettari ed ettari di vegetazione. Sassi anneriti, segni del fuoco sulle piante: ogni traccia è utile per capire dove e soprattutto come si siano sviluppate le fiamme. Una cosa sola è certa: l’origine non può essere naturale. “Dobbiamo verificare se sia di natura dolosa o colposa – ha spiegato Massimo Spanu, comandante della stazione del Corpo Forestale di Pesaro – ma a causare questo incendio di sicuro è stato l’uomo”.

Le fiamme sono partire dal lato a mare del promontorio poi sono risalite lungo tutto il versante. Alla fine, l’area interessata è di una decina di ettari di parco naturale.

Le operazioni di spegnimento e bonifica sono andate avanti fino a questa mattina e hanno coinvolto 50 persone tra Vigili del Fuoco, Corpo Forestale e volontari. A renderle più complicate, il vento e la conformazione del terreno: una falesia ricoperta di canne e ginestre, che rendeva impossibile l’accesso a uomini e mezzi convenzionali. Per domare le fiamme è stato necessario l’intervento di due aerei Fire Boss da L’Aquila e di un elicottero della Forestale da Falconara.

Momenti di preoccupazione quando il fuoco ha minacciato una casa disabitata e un ristorante con il serbatoio del gas pieno. Quello di cui è socio Valentino Rossi, “Il circolino”, è stato appena lambito. La linea elettrica è stata interrotta.Il bilancio dei danni materiali è ancora in corso, ma sembra abbastanza contenuto. Quelli ambientali, invece, sono enormi.

(Newsrimini)