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Basket. Eugenio Rivali dopo la promozione in A Dilettanti

In foto: La storica partita di Castelnovo di Sotto (gara2 della finale tra Coopsette ed Angels) sarà trasmessa su Icaro Sport stasera alle ore 21.
La storica partita di Castelnovo di Sotto (gara2 della finale tra Coopsette ed Angels) sarà trasmessa su Icaro Sport stasera alle ore 21.
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ven 3 giu 2011 15:36 ~ ultimo agg. 00:00
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Genio, avete fatto l’impresa. Cominci a crederci?
«Mah, ieri ci chiamavamo tra di noi per dircelo, per domandarci “Ma stai realizzando quanto è successo?”. Dopo la partita eravamo strafelici, con una gioia pazzesca, ma ancora effettivamente facciamo fatica a comprendere la portata dell’evento. Una cosa incredibile».

Incredibile, eppure l’osservatore neutrale direbbe “facile facile”, almeno in gara2…
«Alla fine è stato così, abbiamo dominato nell’ultima gara. In noi c’era tanto entusiasmo e voglia di chiuderla subito, questo è certo, ma obiettivamente non era facile arrivare a Castelnovo e battere in quella maniera una squadra solida come la Coopsette, capace di far fuori nei playoff Marostica e Monfalcone mettendo in mostra un ottimo basket. Abbiamo reso facile un’impresa».

Poi è stata festa…
«Giusto così. Abbiamo festeggiato e alla fine siamo tornati al PalaAngels. Dopo aver mangiato i bomboloni alle 6 del mattino siamo entrati e abbiamo cominciato con le gare di tiro, poi qualcuno ha dormito lì e qualcun altro alla fine è andato a casa. Bellissimo».

Il film del campionato vi ha visti sempre protagonisti, come lo descriveresti?
«È stato tutto abbastanza naturale, ma al di là di qualsiasi obiettivo, ogni tanto, quasi per scherzo, cominciavamo a chiederci “Ehi, ma cosa facciamo, non vorremo mica andar su veramente?”, dandoci i pizzicotti. Dopo l’ultima sconfitta con Marostica eravamo comunque consapevoli di esserci, che avremmo potuto fare bella figura nei playoff. “Giochiamoceli”, ci siamo detti. In semifinale è arrivata Ravenna: forte, ma noi in regular season l’avevamo battuta già due volte e qualcosa doveva pur dire. Ci eravamo dimostrati superiori e la stessa cosa è successa nella serie a tre partite. La finale? Era nostro dovere provarci. Ci siamo riusciti».

E non si dica che a livello di infortuni è stata un’annata perfetta…
«Già, tra il mio infortunio, quello di Stefano Marisi, poi tutti gli altri e quello di Giorgio nei playoff, non siamo stati fortunati da quel punto di vista. In ogni caso abbiamo sempre sopperito con grande carica, anche quando ci siamo trovati a giocare praticamente in 6».

A chi dedichi la promozione in A?
«A parte quelle scontate al coach, ai ragazzi, a Davide, al presidente, a Pelo e Ago, ringrazio molto Lino e Turro per il periodo nel quale mi sono ritrovato a stare fermo per infortunio. Sono stati pazienti con me. Poi la dedica alla mia ragazza che mi sopporta sempre, anche quando gioco male».

Nella foto, Eugenio Rivali