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Aumento RC Auto. UIL: redditi già appesantiti. CGIL chiede confronto

In foto: Anche dalla UIL di Rimini arrivano critiche alla decisione della Provincia di aumentare la RC Auto. La pressione fiscale esistente, per la UIL non consente ulteriori aggravi:
Anche dalla UIL di Rimini arrivano critiche alla decisione della Provincia di aumentare la RC Auto. La pressione fiscale esistente, per la UIL non consente ulteriori aggravi:
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gio 23 giu 2011 19:24 ~ ultimo agg. 00:00
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dal sindacato, arriva invece l’invito a riflettere su sprechi e scelte incoerenti effettuate nel passato dalla politica.

Il comunicato della UIL:

La UIL è consapevole delle tante difficoltà che oggi si trovano ad affrontare le AMMINISTRAZIONI LOCALI, ma se tutti a gran voce chiediamo di abbassare le tasse dalla politica nazionale fino a quella locale perché oggi c’è questa rincorsa all’aumento? forse la politica dovrebbe riflettere e porsi tante domande: quante scelte “scellerate” sono state fatte negli anni passati, dalle AMMINISTRAZIONI PRECEDENTI, QUANTE RISORSE SPRECATE A FAVORE DI QUALCUNO, A DISCAPITO DEI CITTADINI?
Ora ci ritroviamo a dover fare fronte a nuove imposte a detta delle amministrazioni perché non ci sono più risorse per fare le infrastrutture o per terminare i lavori negli edifici scolastici, o per gestire i servizi; MA SIAMO CONSAPEVOLI CHE LE Amministrazioni costano? e quanto costano?
Quanti sono i cittadini che conoscono chi è il destinatario dell’Imposta Provinciale di Trascrizione (IPT)?
E quanti coloro che sono al corrente del funzionamento dell’imposta?
Quanti tra questi sanno che tale imposta può essere maggiorata nella base imponibile del 30%?
Quanti automobilisti sono informati sul fatto che sulla loro polizza assicurativa RCA si paga una Imposta fissa del 12,5%?
E sanno gli stessi automobilisti chi ne è il beneficiario?
Quante imprese commerciali, artigiane, commerciali e uffici/studi professionali sono a conoscenza del fatto che sulla loro bolletta dell’energia elettrica grava un’Addizionale pari a 9,30 euro per ogni mille kilowatt consumati?
Sono a conoscenza che la stessa può essere aumentata fino a 11,40 euro ogni mille kilowattori? E chi è il destinatario di tale gettito?
Quante famiglie e imprese sono al corrente, che sulla loro bolletta dei rifiuti si paga il TEFA, acronimo di Tributo Provinciale per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione igiene dell’ambiente, e che questo grava sulle loro bollette per un’aliquota che può variare dall’1% al 5%?
Sanno chi è il destinatario di tale sovratassa?
E la tassa sui passi carrabili (TOSAP)?
Sono queste tutte imposte che, insieme ad altri tributi, vanno ad alimentare le casse delle Province.
Il più delle volte, tra l’altro, i cittadini, ignorano sia come si applicano, che l’Ente beneficiario dei proventi.

Imposte che oggi valgono complessivamente, per le casse delle Amministrazioni Provinciali, oltre 4,8 miliardi di euro.
In particolare, dall’Imposta sulla RCA le Province incassano ogni anno 2 miliardi di euro; dall’IPT 1,1 miliardi di euro; dall’Addizionale Provinciale sull’energia elettrica 839 milioni di euro; dal TEFA 289 milioni di euro; dagli altri tributi (TOSAP, Tributo in discarica, compartecipazione IRPEF) 541 milioni di euro.
Fino a quest’anno si trattava di una semplice devoluzione alle Province, del gettito dell’imposta (aliquota 12,5%), ma con il Decreto Attuativo sul federalismo fiscale già a partire dal 2011 ogni Provincia potrà aumentare o diminuirne del 3,5% l’aliquota.
Tra l’altro questa imposta è detta dinamica, in quanto la base imponibile è il premio assicurativo.
Pertanto, se aumenta il premio assicurativo, vuoi per gli aumenti “fisiologici” o in presenza del “bonus-malus”, aumentano, anche ad invarianza dell’aliquota, i proventi per le Province.

Le delibere di aumento o diminuzione devono essere prese prima dell’approvazione del Bilancio di previsione, ma come specifica la risoluzione numero 2 del 16 giugno del Dipartimento delle finanze, per le Province che hanno già approvato il documento di bilancio e che vogliono variare la percentuale dell’aliquota basta una variazione al Bilancio già approvato, attraverso una delibera di Giunta.

Ad oggi, secondo una nostra prima rilevazione, sono 11 le Province che hanno deliberato di variare, in alto, l’aliquota di base.

Si tratta di Alessandria, Benevento, Bologna, Chieti, Cremona, Forlì-Cesena, La Spezia, L’Aquila, Pescara, Verona, Vibo Valentia.
Tutte queste Amministrazioni, con l’eccezione de L’Aquila che ha deliberato il 3%, hanno alzato al massimo la loro aliquota (3,5%).

Come UIL abbiamo già espresso la nostra contrarietà, anche attraverso denunce a mezzo stampa (Repubblica del 22 Giugno), a tali aumenti che inevitabilmente si ripercuotono sui redditi dei lavoratori dipendenti e pensionati, soprattutto, in un momento in cui si chiede di abbassare e non certo aumentare la pressione fiscale.
Cambierà questa situazione con il federalismo fiscale e si renderà più trasparente il rapporto tra fisco e cittadini?
Si attuerà il principio di responsabilità degli amministratori locali riassumibile nello slogan “pago, vedo, voto”?
Qualcosa certamente cambierà: si rivedrà la base imponibile per l’IPT; si da facoltà alle Province di aumentare l’Imposta RCA; si confermano tutti gli altri tributi, all’infuori dell’addizionale sull’energia elettrica accentrata nelle casse dello Sato e sostituita da una compartecipazione al Bollo auto.
Non convince, tra l’altro, il rafforzamento di tutto l’impianto dei tributi e compartecipazioni destinato alle Province, soprattutto per quanto riguarda i tributi collegati al trasporto su gomma; l’impressione è che, da Ente che doveva essere soppresso o rivisto, la Provincia vedrà rafforzato il proprio ruolo.
Auspichiamo, quindi, che la politica tutta sia questa volta coerente e applichi finalmente ciò che è nelle previsioni della premessa del DLGS attuativo sul fisco provinciale e cioè: l’abolizione o, almeno, la razionalizzazione delle Province semplicemente destinando loro le risorse esclusivamente per le funzioni che devono svolgere.
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Il commento di Graziano Urbinati (Segretario Provinciale CGIL

Una decisione come quella della Provincia di aumentare l’ RC Auto purtroppo va nella direzione del Federalismo così come è concepito dall’attuale Governo.

Per compensare i tagli effettuati dal Governo centrale alle risorse da trasferire a Regioni, Province e Comuni sono solamente due, fino ad oggi, le leve di Federalismo Fiscale che lo stesso Governo ha concesso:
– l’Addizionale IRPEF ai Comuni e
– l’RC Auto alle Province
senza percò mettere mano ad una vera e propria Riforma Fiscale che
eviti di far ricadere sempre e solo su lavoratori e pensionati, che le tasse già le pagano, i problemi economici del Paese.

La CGIL chiede alla Provincia di aprire immediatamente un confronto anche in vista di un 2012 che si presenta ancor più drammatico
relativamente ai Bilanci.

La lotta all’evasione, la tassazione sui grandi patrimoni e sulle rendite sono, a nostro parere,
i punti essenziali da cui partire per un fisco più equo che è ciò che i cittadini chiedono
e rispetto ai quali la CGIL lancia una proposta anche alle altre organizzazioni sindacali.