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Adozioni di cani. Animal Freedom replica a ENPA: accuse infondate

In foto: In merito alla denuncia dell'Ente Nazionale Protezione Animali su un traffico di cani non vaccinati dal sud tramite adozioni sospette (vedi notizia, da Animal Freedom di Rimini arriva una pronta replica:
In merito alla denuncia dell'Ente Nazionale Protezione Animali su un traffico di cani non vaccinati dal sud tramite adozioni sospette (vedi <a href=http://www.newsrimini.it//news/2011/giugno/30/provincia/traffico_di_cani_dal_sud._l_enpa_invita_a_diffidare_e_rivolgersi_a_canili.html target=_blank>notizia</a>, da Animal Freedom di Rimini arriva una pronta replica:
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gio 30 giu 2011 18:16 ~ ultimo agg. 00:00
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l’associazione fa sapere di essere in rapporto da tempo, nel rispetto delle leggi, con diverse organizzazioni meridionali, e invita a evitare denunce infondate.
“Animal Freedom onlus di Rimini – si legge in una nota – si occupa fra le altre cose di adozioni, in maggioranza di cani provenienti dal Sud, ma non solo.
Per quanto concerne il nostro operato, noi siamo in contatto con il canile di Vibo Valentia (Calabria) e con alcuni volontari pugliesi. Periodicamente facciamo salire cuccioli, e a volte cani adulti, che mettiamo a pensione a nostre spese e che poi, mano a mano, affidiamo. I cani sono tutti microchippati e vaccinati. Se adulti, vengono trasferiti solo dopo aver effettuato il test sulla leshmania. Quindi qua, tramite noi, arrivano solo cani sani e in regola. Le procedure di affido sono molto rigorose: noi gli affidatari li incontriamo prima, poi andiamo a vedere la casa dove il cane andrà ad abitare, conosciamo la famiglia e rimaniamo in contatto anche dopo l’affido, pronti laddove possibile a risolvere eventuali problemi. Siamo anche troppo pressanti, ci hanno fatto notare, ma questo è il nostro modus operandi. Chi non è d’accordo, il cane può cercarselo altrove. Inoltre – prosegue la nota – all’atto dell’adozione facciamo firmare l’impegno a sterilizzare i cani femmina, e chiediamo poi l’attestazione del veterinario che ceritfichi l’avvenuto intervento. Di tutto ciò abbiamo documentazione nel nostro archivio.
Non sappiamo a quali associazioni “virtuali” fa riferimento l’Enpa, anzi se l’associazione è a conoscenza di traffici poco chiari farebbe bene a denunciare facendo nomi e cognomi. Questo sistema di lanciare il sasso nel mucchio colpisce invece chi, come noi e come tanti volontari del Sud che conosciamo bene, impegnano tempo, soldi ed energie per salvare cani dai canili operando in maniera corretta e irreprensibile.
Nel territorio di Rimini, noi che ci siamo da tanti anni, non siamo a conoscenza di “traffici”, nè di adozioni fatte a casaccio. Spesso i volontari del Sud prima di mandare cani in adozione qui in zona, chiedono a noi di effettuare i controlli pre-affido, e noi lo facciamo con le stesse modalità che usiamo per i “nostri” cani: se un potenziale affidatario non ci convince, il cane a Rimini non viene. I volontari si fidano di noi e non mandano i cani allo sbaraglio pur di liberarsene.
Siamo i primi a stigmatizzare le adozioni sbrigative e non supportate da controlli pre e post-affido.
Nella nota, l’Enpa parla inoltre di cani con problematiche comportamentali, spesso abbandonati davanti ai canili: ci chiediamo come fa l’Enpa a stabilire che questi cani provengono dal Sud e che sono la conseguenza di presunti traffici. Addirittura si parla di cani senza microchip: anche qui ci chiediamo con quali criterio si stabilisce che un cane anonimo venga necessariamente dal Sud”.