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Misano

Sport e razzismo: 'Non si può tollerare alcun tipo di discriminazione'

In foto: In un comunicato congiunto gli assessori allo Sport dei Comuni di Misano Adriatico e Cervia, condannano il grave episodio razzista accaduto domenica scorsa durante una partita delle giovanili sul campo misanese.
In un comunicato congiunto gli assessori allo Sport dei Comuni di Misano Adriatico e Cervia, condannano il grave episodio razzista accaduto domenica scorsa durante una partita delle giovanili sul campo misanese.
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ven 1 apr 2011 16:35 ~ ultimo agg. 00:00
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Il comunicato:
Gli assessori allo sport di Misano Adriatico, Valerio Bertuccioli e di Cervia, Alberto Donati dopo i gravi fatti di razzismo che si sono svolti domenica scorsa sulle tribune di un campo da calcio di Misano, in occasione della partita del Campionato Giovanissimi (13–14 anni) tra Real
Misano e Cervia 1920, ai danni dell’arbitro di origine marocchina e a seguito di gravi azioni di inciviltà rivolte da alcuni spettatori (genitori) misanesi nei confronti dello stesso arbitro e di alcuni ragazzi e genitori dei giocatori del Cervia, esprimono unitamente la ferma condanna per
quanto accaduto.
“A nome dei Comuni di Cervia e Misano Adriatico, uniti in una sola voce, condanniamo fermamente e senza giustificazione alcuna quanto accaduto. Non possiamo tollerare alcun tipo di discriminazione di razza o genere né di alcun altro tipo e ci adopereremo con ogni mezzo e con la necessaria fermezza e durezza perché situazioni del genere non accadano più. L’invito
che rivolgiamo a tutti coloro che seguono lo sport, in particolare quello giovanile, è di fermarsi a riflettere sui veri valori per i quali noi e l’intera società civile ci battiamo al fine di migliorare il futuro dei nostri figli. Anziché copiare e seguire i peggiori esempi che ci vengono mostrati dai
mezzi di comunicazione, torniamo sui campi di gioco per divertirci, per passare una giornata in compagnia, per gioire non di una vittoria o di una sconfitta, ma di avere costruito qualcosa per il futuro dei nostri ragazzi. Lo dobbiamo a noi stessi, lo dobbiamo ai nostri figli, lo dobbiamo ai
nostri concittadini, lo dobbiamo ad ogni persona di buona volontà che ci sta accanto”.