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Politica Rimini

Polemiche sul 25 aprile: Gnassi e Pazzaglia contro Renzi

In foto: L'assenza di Gioenzo Renzi alle celebrazioni del 25 aprile, motivata ieri da un intervento del candidato del PDL che parlava di data strumentalizzata, muore reazioni nel centrosinistra.
L'assenza di Gioenzo Renzi alle celebrazioni del 25 aprile, motivata ieri da un intervento del candidato del PDL che parlava di data strumentalizzata, muore reazioni nel centrosinistra.
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mar 26 apr 2011 12:08 ~ ultimo agg. 00:00
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Andrea Gnassi, candidato del PDL, dopo avere criticato ieri le “assenze ingiustificate”, oggi si rivolge direttamente a Renzi con una lettera aperta, cordiale nei toni ma critica nei contenuti, in cui lo invita a riflettere sulla condivisione dei simboli della Liberazione, fuori dai contesti politici. Più acceso l’intervento di Fabio Pazzaglia, che invita Renzi a chiedere scusa ai riminesi.
“Caro Gioenzo – scrive Gnassi – chi ti conosce bene sa che non sei quel concentrato grottesco di pensiero fascista che pare emergere qui e là dalla lettura odierna dei quotidiani locali. Chi ti frequenta, riconosce nella tua infelice uscita sul 25 aprile più il ‘solito’ Gioenzo irascibile e verbalmente incontinente, piuttosto che il veicolo di un brutto scimmiottamento revisionista ‘un tanto al chilo’. Penso che il tuo sia stato solo il tentativo di dare giustificazione a una evidente gaffe: hai dimenticato di partecipare alle celebrazioni pubbliche del 25 aprile, qualcuno te lo ha fatto notare e tu, per tutta risposta, hai perso le staffe aggredendo. Il problema è che le tue difese sono, permettimelo, inconsistenti e offensive”.
“A differenza tua – prosegue Gnassi – la presenza di Marco Lombardi e Oronzo Zilli alle celebrazioni riminesi è il segno di un rispetto che è prima di tutto adesione convinta a un modello di società (di civiltà) che respinge fermamente l’intolleranza, la violenza, l’odio. Questo viene prima della politica, della tessera che hai in tasca, delle tue convenienze elettorali”.
“La tua distratta assenza – riorda Gnassi – e invero altre assenze, lascia un vuoto amaro perché certifica un calo di tensione ideale nella sintonia collettiva da parte di una persona che si candida a rappresentare proprio questa città. E tutto questo fa strano, caro Gioenzo. Preferisco pensare allora a un equivoco – conclude Gnassi – perché se fosse altrimenti… che fai, Gioenzo, i tuoi banchetti li organizzerai in piazza Tre Martiri o in piazza Giulio Cesare?”

Il tentativo di Gioenzo Renzi di infangare il 25 aprile e di equiparare repubblichini e partigiani va respinto al mittente con estrema chiarezza – scrive invece Pazzaglia – le affermazioni di Renzi gettano una luce sinistra sull’intera coalizione che lo appoggia. Renzi così facendo squalifica l’intero centrodestra”.
“Cinquant’anni – ricorda Pazzaglia – sono passati da quando, nel 1961, la città di Rimini fu insignita della Medaglia d’Oro al valor Civile. Il Decreto del Presidente della Repubblica con cui fu conferito alla Città di Rimini l’altissimo riconoscimento è inequivocabile: “Fedele alle sue più nobili tradizioni subiva stoicamente le distruzioni più gravi della guerra e prendeva parte validissima alla lotta di liberazione, attestando, col sacrificio di numerosi suoi figli, la sua purissima fede in una Italia migliore, libera e democratica”.
Il Consiglio che mi permetto di dare a Renzi – conclude Pazzaglia – è di chiedere scusa immediatamente alla città di Rimini e a tutti i riminesi democratici”.