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Rimini

Morti in moto. Una lettrice: 'moto troppo veloci e motociclisti incoscienti'

In foto: Una lettrice di newsrimini.it ha inviato alla nostra redazione una lettera di riflessione dopo l'ultimo incidente mortale, due giorni fa a Rimini nei pressi delle industrie Valentini, che ha coinvolto un centauro di 43 anni. 'La responsabilità - si legge - è di chi guida'.
Una lettrice di newsrimini.it ha inviato alla nostra redazione una lettera di riflessione dopo l'ultimo incidente mortale, due giorni fa a Rimini nei pressi delle industrie Valentini, che ha coinvolto un centauro di 43 anni. 'La responsabilità - si legge - è di chi guida'.
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sab 9 apr 2011 13:42 ~ ultimo agg. 00:00
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Pubblichiamo la lettera:

Ogni anno di questa stagione primi soli primi caldi qualche motocilcista ci lascia la pelle. Di solito 2-3 a raffica, poi la “morìa” prosegue a ritmi più bassi nel corso dell’estate per arrestarsi coi primi freddi. Stante il cordoglio per questi morti e nei confronti delle famiglie, in tutta onestà, mi riesce difficile cercare responsabili o attribuire colpe. Legittimissimo da parte delle famiglie andare a vedere spezzando il capello se la segnaletica era a posto e quant’altro possa servire a individuare un responasbile per la scomparsa del poprio caro. Però, ancora col cuore in mano, a me pare che siano gli stessi motocilcisti ad andare troppo forte senza generalizzare naturalmente. Il detto parla di “gioie e dolori”, mio babbo mi diceva che “due ruote son meglio di 4”, andare con moto come quelle di cui si sente coinvolte in incidenti stradali ci si ammazza, c’è poco da fare. Ma questo non da ieri da sempre. Epici e drammatici certi incidenti superstrada San Marino con più di un morto alla volta anni ’70. Devono andar più piano: le moto escono già troppo veloci dal produttore, questi, che poi sovente non sono ragazzini ma attempati 30enni o 40enni da cui si pensa dovrebbe uscire senno e prudenza, vanno a manetta; giorni fa addiruittura a Marebbelo un centauro ha investito e mezzo ammazzato una ragazza e piedi. Poi sono enormi, le corse le facciano nei circuiti. Poi, concludo, in certi ambienti, a sentire i motocilcisti, loro la vita, sopravvivere ad un incidente, la chiamano “bonus” , eddai!

Cordiali Saluti, Edda Cosentin, Rimini