I precari giovedì occuperanno l'ufficio scolastico provinciale
Rispetto allo scorso anno, l’Emilia Romagna perderà 881 docenti in organico di diritto e si profila un taglio di 606 A.T.A. alla luce dell’aumento di iscrizioni: 7.235 studenti in più ai quali vanno aggiunti gli alunni della scuola dell’infanzia.
Cosa chiedono a livello nazionale:
la sospensione della terza tranche di tagli e un piano straordinario per la stabilizzazione di centomila lavoratori precari della scuola su tutti i posti vacanti e disponibili;
il superamento della distinzione tra organico di fatto e organico di diritto e l’attribuzione alle scuole di una dotazione triennale di organico funzionale per garantire la continuità didattica e la qualità dell’offerta formativa;
la generalizzazione della scuola dell’infanzia pubblica, un diritto oggi sempre più vastamente disatteso;
il mantenimento delle Graduatorie ad Esaurimento e degli attuali canali di reclutamento quale garanzia di trasparenza;
lo sblocco degli scatti di anzianità, il rinnovo del CCNL con adeguati aumenti retributivi;
percorsi abilitanti per coloro che già lavorano nelle scuole e posseggono un patrimonio prezioso di professionalità e competenze, da anteporre ad eventuali TFA o corsi d’altro genere;
il mantenimento della scuola statale quale perno del sistema pubblico di istruzione;
parità di lavoro, di diritti e di tutele tra lavoratori a tempo indeterminato e personale a tempo determinato;
un welfare inclusivo e l’introduzione di un reddito minimo garantito per tutti.
all’Ufficio Scolastico Regionale:
il rispetto rigoroso delle norme dello Stato in merito alla formazione delle classi, al sostegno all’handicap e alla sicurezza;
l’impegno a chiedere una dotazione di organico aggiuntivo per rispondere alla richiesta di tempo scuola delle famiglie a partire dalla generalizzazione della scuola dell’infanzia fino alle superiori;
la ricomposizione a posti cattedra (dunque con incarichi al 31 agosto) delle migliaia di spezzoni orari attuali per evitare che “spariscano” posti per i precari e che si crei ulteriore discontinuità didattica, operazione che farebbe oltretutto risparmiare allo Stato circa il 2,5%.
alla Regione:
l’impegno a sostenere la richiesta di una dotazione organica aggiuntiva presso il Ministero;
un’attenta verifica circa la destinazione delle risorse regionali che, per l’infanzia, oggi non vanno prioritariamente alla scuola statale e comunale;
un tavolo di confronto sul tema del precariato in tutti i settori della conoscenza.
Il Coordinamento Precari della conoscenza FLC CGIL Rimini.