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Rimini

Fusione aeroporti. L'intervento del presidente della provincia Vitali

In foto: “Dubito che leggendo l’insieme delle dichiarazioni che, da Bologna a Rimini, hanno spaziato sul delicato tema del riordino del sistema aeroportuale regionale, un cittadino si sia potuto fare un’idea precisa sulla realtà del processo in corso'
“Dubito che leggendo l’insieme delle dichiarazioni che, da Bologna a Rimini, hanno spaziato sul delicato tema del riordino del sistema aeroportuale regionale, un cittadino si sia potuto fare un’idea precisa sulla realtà del processo in corso'
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mer 27 apr 2011 12:40 ~ ultimo agg. 00:00
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E invece, proprio perché stiamo parlando di un interesse centrale per il futuro della nostra area, un po’ di chiarezza è necessaria.
Il primo aspetto su cu sgombrare equivoci è che la Legge in approvazione, che impegna giustamente la Regione Emilia Romagna ad acquisire quote di partecipazione all’interno di una holding che avvii un processo di integrazione degli scali, rappresenta non l’esito di un processo ma, semmai, uno stimolo, un incentivo.

Si individua un problema innegabile: una concentrazione eccessiva di aeroporti a livello regionale ed il rischio reale di disperdere risorse in una competizione interna a tutto vantaggio di altri territori.

E si rende disponibile uno strumento (la Legge regionale) che, se si creano le condizioni politiche e industriali, può rappresentare una leva per facilitare un percorso di razionalizzazione.

Uso il termine condizioni politiche nella sua accezione più nobile che, per quanto riguarda l’area provinciale riminese, significa tenere conto di un interesse strategico a poter fare conto su un aeroporto di rango adeguato a sostenere gli investimenti robusti di questi anni per dare ulteriore spinta al turismo fieristico e congressuale.

Non è davvero il tempo, con buona pace dell’on. Pini, di coltivare gli interessi di campanile fini a se stessi facendoli gravare sulle casse pubbliche e, in ultima istanza, dei contribuenti.

Ma c’è un secondo aspetto che deve risultare chiaro: noi non difendiamo l’aeroporto di Rimini stando fermi e ragionando in piccolo.

E’ la realtà dei fatti che impone, se possibile, di trovare un accordo ragionevole (e basato sui numeri e le potenzialità oggettive) tra Rimini e Forlì e, anche a prescindere, di avviare con decisione un processo di privatizzazione ed alleanze su scala più vasta.

Questa è l’obiettivo che la Provincia di Rimini individua come necessità imprescindibile per rafforzare e dare prospettiva all’aeroporto Fellini.

Un ragionare in grande che significa interpretare le esigenze di sviluppo della nostra realtà ed adottare una vera politica industriale.

Fuori da questo orizzonte c’è solo il navigare a vista, un nanismo che porta al declino inevitabile e, dulcis in fundo, il presentare il conto da saldare ai soci”.