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Politica Rimini

Fusione aeroporti al vaglio in Regione. Interventi di Piva (PD) e Lombardi (PdL)

In foto: Domani è previsto in Regione il voto sul disegno di legge per istituire una società di gestione unica fra gli aeroporti di Forlì (Seaf Spa) e Rimini (Aeradria). Una fusione alla quale la Regione parteciperà con tre milioni di euro.
Domani è previsto in Regione il voto sul disegno di legge per istituire una società di gestione unica fra gli aeroporti di Forlì (Seaf Spa) e Rimini (Aeradria). Una fusione alla quale la Regione parteciperà con tre milioni di euro.
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mar 26 apr 2011 13:50 ~ ultimo agg. 00:00
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Sulla questione intervengono con considerazioni diverse i consiglieri regionali Roberto Piva (PD) e Marco Lombardi (PdL).
Per Piva “si tratta di una questione sulla quale da tempo la Regione doveva intervenire, era un problema che andava affrontato e risolto. Si configura un sistema aeroportuale che continuerà ad assegnare a Rimini, per la sua vocazione turistica, un ruolo di riferimento in Romagna. Nessuna pregiudiziale su Forlì, ma bisogna necessariamente fare i conti con il mercato e non possono reggere due aeroporti con le stesse caratteristiche, a soli 50 km di distanza. L’intervento della Regione serve a fare chiarezza”
Lombardi si dice stupito dal “pressapochismo con cui la Regione ha affrontato la questione, ma anche l’indifferenza con cui questa iniziativa è stata accolta a Rimini. Vorrei rimanesse “agli atti” che io ho segnalato a più riprese il rischio che stiamo correndo come sistema Rimini. Come territorio abbiamo pensato e finanziato grosse infrastrutture tipo la Fiera ed il Palacongressi, che si rivolgono al mondo e non semplicemente all’Italia, quindi se non siamo raggiungibili attraverso un aeroporto adeguato tali investimenti sono a rischio. Allo stesso modo se vogliamo rivitalizzare il turismo balneare dovremo proseguire in una strategia di incoming anche attraverso l’aeroporto internazionale.
Viceversa, i soci di Aeradria invece di proseguire nel potenziamento del nostro Aeroporto che si avvia ormai verso il milione di passeggeri e di approfondire le potenzialità di un rapporto stretto con San Marino, sembrano timidi nei confronti della strategia imposta dalla Regione che mette a rischio lo sviluppo se non addirittura la sopravvivenza del nostro aeroporto.
Intanto dopo aver parlato di Holding l’Assessore Peri ha espressamente parlato di fusione e la fusione dovrebbe avvenire tra Aeradria e una realtà come la Seaf di Forlì che ha un bilancio con oltre 9 milioni di perdite e una inchiesta della Procura di Forlì in corso per bancarotta fraudolenta. Non mi sembrano le condizioni migliori per una fusione ne le prospettive più allettanti per uno sviluppo del nostro Aeroporto.
Se anche il bilancio di Seaf verrà ripianato dai soci forlivesi, resteranno comunque le condizioni che hanno prodotto quel disavanzo ed anzi peggioreranno visto che la Wind Jet oggi è a Rimini.

Inoltre, il cartello che potremo opporre ai vettori Low Coast, che certo non faranno carte false per volare su Rimini o Forlì, comporterà, nella migliore delle ipotesi risparmi irrisori che non elimineranno il buco di bilancio e ciò che più conta la fusione delle due strutture aeroportuali non potrà certo contare su un bacino più ampio di possibili clienti. Da ultimo mi sembra ingenuo il ragionamento che alcuni riminesi fanno secondo il quale comunque avremo noi la maggioranza di questa nuova Holding, perché avere la maggioranza di una società che perderà non mi sembra un grande vantaggio.
Se invece lo scopo di tutta questa manovra è quello di costruire una società dei due aeroporti romagnoli da offrire alle SAVE di Venezia il discorso è diverso, ma richiederebbe un dibattito pubblico nelle sedi istituzionali e non una operazione di palazzo all’oscuro di tutti.