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E' stato presentato 'Volley College - Comunicare sotto rete'

In foto: Un’idea realizzata dall’SG Volley Rimini in collaborazione con la FIPAV di Rimini per riformare i settori giovanili delle società pallavolistiche, patrimonio indispensabile per uno sviluppo sano dello sport. Il convegno sarà trasmesso su Icaro Sport (canale 211).
Un’idea realizzata dall’SG Volley Rimini in collaborazione con la FIPAV di Rimini per riformare i settori giovanili delle società pallavolistiche, patrimonio indispensabile per uno sviluppo sano dello sport. Il convegno sarà trasmesso su Icaro Sport (canale 211).
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gio 21 apr 2011 15:10 ~ ultimo agg. 00:00
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Oggi pomeriggio, giovedì 21 aprile, la società SG Volley Rimini, ha realizzato “Volley College. Comunicare sotto rete”, un’idea nata con lo scopo di innovare i vivai pallavolisti della provincia di Rimini, -si legge in una nota della società- affinché la preparazione delle giovani atlete assuma una connotazione più adatta ai tempi in cui viviamo e per arginare l’abbandono dello sport nella fascia d’età tra i tredici e i quattordici anni. “Bisogna cercare in tutti i modi di cambiare qualcosa nella pallavolo locale” esordisce subito Marcello Guerra, responsabile Comunicazione e Marketing dell’SG Volley Rimini e mente del progetto. “Tante sarebbero le cose migliorabili, ma a mio avviso, il più grande problema della pallavolo oggi, è da individuare nel settore giovanile”. Secondo Guerra, infatti, tutte le associazioni pallavolistiche di Rimini tendono a curarsi più delle prime squadre, trascurando i settori giovanili. “Sono tantissime le giovani che abbandonano lo sport, e spesso non se ne conosce il motivo. A mio avviso, è un problema di comunicazione. Inoltre, le tecniche d’insegnamento nella pallavolo giovanile si sono fermate a diverse decine di anni fa, rimanendo invariate da allora”. Questa è la ragione che ha spinto la società a organizzare una Convention per cercare di superare questa stasi e proiettare la pallavolo giovanile provinciale verso il futuro. “Innanzitutto è necessario mettere a disposizione delle società degli strumenti. Per questo abbiamo pensato all’ideazione di una nuova figura, che sarà creata dalla FIPAV e che avrà la funzione di interporsi tra le giovani atlete, il coach e la società”. E proprio la FIPAV di Rimini è il coprotagonista del progetto, “Come FIPAV sentiamo molto profondamente il problema dell’allontanamento dei ragazzi dallo sport” interviene Mauro Ruggeri, presidente della FIPAV Rimini “quindi abbiamo subito abbracciato e contribuito all’idea dell’SG Volley Rimini di costruire un progetto per i giovani, pensando a una figura formata per interagire con loro. Numeri alla mano, infatti, la maggior parte dei casi di abbandono sportivo avvengono nei ragazzi fra tredici e quattordici anni. Crediamo molto a questo nuovo programma, e con un po’ di ambizione, riteniamo che possa essere assunto come progetto pilota per estenderlo a livello regionale e nazionale”. E, infatti, alla Convention hanno partecipato anche la FIPAV regionale, nella persona di Silvano Brusori, presidente del Comitato Regionale FIPAV Emilia Romagna e la FIPAV nazionale, con l’intervento di Vasco Lolli, Consigliere Federale responsabile del centro studi FIPAV di Roma. Entrambi sono detti entusiasti del progetto, che si augurano possa avere successo.

Il Presidente della Provincia, Stefano Vitali, intervenuto come patrocinatore del progetto, ha sottolineato che “Lo sport è prima di tutto uno strumento di socializzazione, che aiuta nella crescita e gli adulti che stanno dietro ai giovani che praticano sport hanno una grande responsabilità. Quindi porsi il problema del perché i ragazzi abbandonano lo sport, e istituire una figura che segua più da vicino i giovani, è encomiabile”.

Alla Conferenza Stampa hanno partecipato anche il dott. Andrea Novelli, psicologo e psicoterapeuta esperto in psicopatologia dell’apprendimento e psicologia sportiva e la psicologa Cinzia Bertuccioli, consulente scolastica con specializzazione in psicopatologia dell’apprendimento, che hanno collaborato al progetto come professionisti in grado di formare la nuova figura societaria che la società auspica possa essere adottata come responsabile che si occupi del settore giovanile.