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Rimini Turismo

Deroga alle concessioni. Cna plaude. Melucci: 'Attenti al rischio ricorsi'

In foto: Mentre la decisione del Governo di chiedere all'Europa di poter uscire dalla direttiva Bolkestein in tema di concessioni demaniali (vedi notizia) viene salutata positivamente da più voci, l'assessore regionale al Turismo Melucci spiega i possibili rischi della nuova strada.
Mentre la decisione del Governo di chiedere all'Europa di poter uscire dalla direttiva Bolkestein in tema di concessioni demaniali (vedi <a href=http://www.newsrimini.it//news/2011/aprile/13/rimini/concessioni__il_governo_chiedera__all_europa_di_uscire_dalla_direttiva.html target=_blank>notizia</a>) viene salutata positivamente da più voci, l'assessore regionale al Turismo Melucci spiega i possibili rischi della nuova strada.
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mer 13 apr 2011 14:34 ~ ultimo agg. 00:00
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La decisione del Governo sposa le istanze in particolare dei bagnini di Lazio, Toscana e Abruzzo, mentre fin qui aveva prevalso l’approccio riminese al problema: con in prima linea il presidente di Oasi Confartigianato Giorgio Mussoni, che oggi si augura “si torni al buon senso” una volta passato quello che chiama “il periodo elettorale”.

Ma le voci favorevoli alla deroga alla direttiva oggi non sono mancate neanche a livello locale. Per esempio da parte della Cna Balneatori, che spera nella possibilità di ottenere una norma transitoria che vada oltre la scadenza fissata al 2015 delle attuali licenze. La decisione del Governo fa naufragare il tavolo regionale istituito in materia. L’assessore regionale al Turismo Melucci passa la palla senza polemiche, ma avverte: “C’è un principio della comunità europea che è quello della libera concorrenza. Non sono un esperto in materia, e si tratta di questioni non di competenza delle Regioni. Ma, da quello che ho letto, in merito a interventi di esperti, credo sia difficile uscire dalla Bolkestein”.

Melucci aveva parlato di strada “rischiosa” da intraprendere. Perchè, quali sono i rischi per gli oepratori? “Si rischia di non chiudere la procedura di infrazione con l’Europa, col rischio che eventuali proroghe date al 2015” (la cui possibilità è stata concessa in questo modo) “senza una legge chiusa in Parlamento e quindi chiusa l’infrazione con la comunità europea,siano sottoposte a ricorsi”.