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'Clima di sospetto in tribunale': la protesta degli avvocati riminesi

In foto: Gli avvocati penalisti riminesi hanno proclamato lo stato d'agitazione. Un centinaio, riuniti nell'assemblea della Camera Penale, hanno denunciato le difficoltà legate alle carenze del tribunale, ma anche il clima di sospetto che si è instaurato con i magistrati, dopo l'iscrizione di una decina di avvocati all'albo degli indagati.
Gli avvocati penalisti riminesi hanno proclamato lo stato d'agitazione. Un centinaio, riuniti nell'assemblea della Camera Penale, hanno denunciato le difficoltà legate alle carenze del tribunale, ma anche il clima di sospetto che si è instaurato con i magistrati, dopo l'iscrizione di una decina di avvocati all'albo degli indagati.
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sab 16 apr 2011 14:44 ~ ultimo agg. 00:00
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“Il clima nel tribunale di Rimini è teso – ha detto il presidente della Camera Penale riminese, Alessandro Petrillo, nell’intervista a Icaro Tv – e questo peggiora la qualità di vita di tutti: magistrati, avvocati e personale di cancelleria”.

E’ un disagio profondo quello denunciato dagli avvocati penalisti riminesi, che in tribunale si sentono trattati come intrusi che ostacolano la giustizia. Un clima di sospetto, peggiorato dopo che alcuni magistrati riminesi hanno iscritto all’albo degli indagati una decina di avvocati: 4 (che non hanno risposto al telefono quando sono stati chiamati come difensori d’ufficio) per interruzione di pubblico servizio, 3 (che hanno contestato l’operato di ufficiali di polizia) per calunnia, uno (che ha chiesto il patteggiamento per il suo assistito) per infedele patrocinio.

“Negli ultimi tempi c’è stata una recrudescenza dell’iscrizione di avvocati al registro delle notizie di reato – ha detto Petrillo. – Con il dovuto rispetto per la Procura, questo è un dato di fatto che ci allarma e ci preoccupa molto”.

“Nessuna solidarietà alle mele marce che screditano la categoria, anzi massima vigilanza e rigore” ha chiarito poi il presidente della Camera Penale di Rimini, precisando che l’assemblea di ieri è stata convocata ben prima dell’arresto dei tre avvocati coinvolti nell’inchiesta sulla Torre Folk. L’obiettivo era denunciare le difficoltà di esercitare la professione a causa delle carenze strutturali del tribunale.

“Per mole di lavoro e problematicità, il tribunale di Rimini in regione è secondo solo a quello di Bologna – ha detto Petrillo. – Nonostante questo, viene trattato come un tribunale di serie B, con conseguenze sul personale e le dotazioni, e questo crea una situazione di malessere e disagio che caratterizza il foro di Rimini ormai da anni”.

Oltre allo stato d’agitazione, ieri l’assemblea ha approvato all’unanimità l’istituzione di un tavolo di lavoro con l’Ordine degli Avvocati, la Camera Civile e le altre associazioni forensi.

(Newsrimini)

Il servizio di Icaro Tv