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Calcio. Episodio razzista di Misano, ferma condanna dagli assessori

In foto: Comunicato congiunto degli assessori allo Sport dei Comuni di Misano Adriatico e Cervia in merito al grave episodio ai danni dell'arbitro di origine marocchina che ha diretto domenica scorsa la partita del Campionato Giovanissimi tra Real Misano e Cervia 1920.
Comunicato congiunto degli assessori allo Sport
dei Comuni di Misano Adriatico e Cervia in merito al grave episodio ai danni dell'arbitro di origine marocchina che ha diretto domenica scorsa la partita del Campionato Giovanissimi tra Real Misano e Cervia 1920.
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ven 1 apr 2011 18:28 ~ ultimo agg. 00:00
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Gli assessori allo sport di Misano Adriatico, Valerio Bertuccioli, e di Cervia, Alberto Donati,
dopo i gravi fatti di razzismo che si sono svolti domenica scorsa sulle tribune di un campo da
calcio di Misano, in occasione della partita del Campionato Giovanissimi (13–14 anni) tra Real
Misano e Cervia 1920, ai danni dell’arbitro di origine marocchina e a seguito di gravi azioni di
inciviltà rivolte da alcuni spettatori (genitori) misanesi nei confronti dello stesso arbitro e di
alcuni ragazzi e genitori dei giocatori del Cervia, esprimono unitamente la ferma condanna per
quanto accaduto – si legge in una nota -.

“A nome dei Comuni di Cervia e Misano Adriatico, uniti in una sola voce, condanniamo
fermamente e senza giustificazione alcuna quanto accaduto. Non possiamo tollerare alcun tipo
di discriminazione di razza o genere né di alcun altro tipo e ci adopereremo con ogni mezzo e
con la necessaria fermezza e durezza perché situazioni del genere non accadano più. L’invito
che rivolgiamo a tutti coloro che seguono lo sport, in particolare quello giovanile, è di fermarsi a riflettere sui veri valori per i quali noi e l’intera società civile ci battiamo al fine di migliorare il futuro dei nostri figli. Anziché copiare e seguire i peggiori esempi che ci vengono mostrati dai mezzi di comunicazione, torniamo sui campi di gioco per divertirci, per passare una giornata in compagnia, per gioire non di una vittoria o di una sconfitta, ma di avere costruito qualcosa per il futuro dei nostri ragazzi. Lo dobbiamo a noi stessi, lo dobbiamo ai nostri figli, lo dobbiamo ai nostri concittadini, lo dobbiamo ad ogni persona di buona volontà che ci sta accanto”.