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Politica Rimini

25 aprile. Gnassi critica 'assenti ingiustificati'. Renzi 'Data strumentalizzata

In foto: Le celebrazioni del 25 aprile in piazza a Rimini quest'anno sono state vissute anche in chiave elettorale. Presente il candidato del centrosinistra Andrea Gnassi, assente quello del PDL Gioenzo Renzi, che in una nota motiva la sua assenza.
Le celebrazioni del 25 aprile in piazza a Rimini quest'anno sono state vissute anche in chiave elettorale. Presente il candidato del centrosinistra Andrea Gnassi, assente quello del PDL Gioenzo Renzi, che in una nota motiva la sua assenza.
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lun 25 apr 2011 15:28 ~ ultimo agg. 00:00
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Mentre Gnassi sottolinea il valore della giornata eafferma che la presenza in piazza è motivo di differenza rispetto agli “assenti ingiustificati”, Renzi parla del rischio di di strumentalizzazione politica e annuncia l’intenzione, in caso di una sua elezione a sindaco, di rileggere l’iniziativa come momento di commemorazione dei caduti di entrambi gli schieramenti.

La dichiarazione di Gnassi:

“Il 25 aprile è una celebrazione fondamentale e imprescindibile per il Paese e per ogni comunità del Paese e bisogna essere in tutte le piazze e sentirsi italiani, perchè è la festa della liberazione. Tutti gli anni essere presenti vuole dire guardare alle radici, alla storia di liberazione dell’Italia per proiettarsi nel futuro. Il 25 aprile è la storia di uomini e donne italiani di diverse culture e di diverse sensibilità politiche, democratiche e antifasciste che si sono riunite e hanno combattuto per liberare il nostro paese dalla barbarie della guerra e del nazifascismo. Il sacrificio di quelle persone ha garantito e garantisce a tutti noi la libertà. Oggi è ancora più importante perchè è il 150° anniversario dell’unità d’Italia. Il nostro tricolore ci deve far sentire fieri ed orgogliosi del nostro Paese, e di essere appartenenti ad una comunità che da quei valori di liberazione, di onestà, di coraggio e di democrazia può riprendere forza per guardare in avanti e ridare slancio alle nostre comunità e alla nostra città. Esserci in piazza e in tutte le piazze – e oggi dovremmo esserci tutti- è per noi un valore ed è una differenza da chi oggi è assente ingiustificato.”

La dichiarazione di Renzi:

“Quest’oggi non ho ritenuto opportuno partecipare alle commemorazioni del 25 aprile, perché purtroppo questa data è sempre stata e lo è tutt’ora strumentalizzata dai partiti della sinistra. E ancora di più oggi, in campagna elettorale.

Credo, infatti, che dopo più di 60 anni, sarebbe doveroso commemorare tale data tenendo conto anche di un altro aspetto storico molto importante.

Il 25 aprile per noi Italiani, rappresenta sì la caduta del Fascismo, la fine della seconda Guerra Mondiale, ma soprattutto la fine di una Guerra Civile combattuta principalmente nel Nord Italia tra giovani, uomini e donne aderenti alla Repubblica Sociale Italiana e tra giovani, uomini e donne aderenti al Comitato di Liberazione Nazionale, e con vittime innocenti anche nella nostra Regione (Ravenna, Bologna, Modena, Reggio Emilia, ecc..) ad opera dei partigiani comunisti.
Una guerra civile non si cancella. Volente o nolente, si porta dentro di noi.

Dovere delle Istituzioni sarebbe di facilitare la cicatrizzazione di questa ferita, con la celebrazione di una vera Riconciliazione Nazionale.
E non continuare a negare i caduti di una parte.

Questo perché credo personalmente in quel principio universale che ai morti si deve comunque portare sempre rispetto, a tutti i morti.
In nessun altro paese al mondo, tranne l’Egitto, c’è un numero così abbondante di tumuli, cippi, sarcofagi e d’ipogei, come in Italia.
Non a caso Giovanni Papini, nel libro Italia Mia, descrive il nostro Paese come “magno museo di sepolture celeberrime, e nell’arte sua, perenne evocatrice e invocatrice di morti e di morte.”
Pensate alle opere scritte da Poeti come Foscolo, Dante, D’Annunzio ecc…o ai numerosi mausolei eretti nelle nostre città.
Ma nonostante ciò, nonostante questa specificità della nostra cultura italiana, non siamo ancora riusciti in occasione di ogni 25 aprile a riconoscere e rispettare il dolore e i caduti di entrambi gli schieramenti.
Qualora diventassi Sindaco di Rimini, questo sarebbe sicuramente un mio proposito.”

(nella foto, Andrea Gnassi questa mattina in piazza)