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Superlavoro in tribunale: per ogni sostituto procuratore 1500 procedimenti

Una definizione, del resto, che trae in inganno dopo che una legge nel 2008 ha in pratica abbassato gli organici.
Di come è strutturata la giustizia nel territorio si parlerà domani sera, dalle 18.30, in un convegno alla Sala del Buonarrivo della Provincia, organizzato da Cgil, Magistratura democratica e sindacato di polizia Silp.

Si tratta di un superlavoro per gli appena quattro giudici che si occupano del penale e per il personale amministrativo. “In tribunale ci sono carenze di organico che non sono state coperte e non lo saranno a breve. Nè tra i giudici, nè tra il personale amministrativo”, spiega il magistrato Stefano Celli, rappresentante di Magistratura Democratica dell’Emilia Romagna, che domani interverrà al convegno. “Anche se ci fosse l’organico tutto coperto, il numero di affari che arriva alla Procura di Rimini è proporzionalmente superiore a tutti gli altri tribunali del distretto e dei tribunali vicini. Un numero per tutti: per ciascun sostituto procuratore della Repubblica, arrivano circa 1500 provvedimenti all’anno. A Pesaro ne arrivano non più di 800”.

In totale sono 16 i giudici del tribunale riminese (dovrebbero essere 20). Su 28 funzionari amministrativi ne mancano 8 e uno è già a part-time. Il tribunale si avvale della collaborazione anche di volontari, come per esempio ex carabinieri. E le difficoltà sono destinate ad essere accresciute dall’ingresso dei comuni dell’Alta Valmarecchia in Provincia, che stanno per transitare al tribunale di Rimini e che già sono di competenza della polizia riminese. Spiega Andrea Biguzzi, segretario provinciale Silp Cgil: “Per la manutenzione delle auto della polizia in Provincia, ad esempio, abbiamo a disposizione appena 4900 euro. C’è stato un taglio dell’80%”.
“La legalità si fa anche con le risorse” spiega Graziano Urbinati, Segretario Generale Cgil di Rimini. “La logistica e i mezzi per esempio”.

E parlando di legalità, torna il tema delle infiltrazioni. Un fenomeno che la Cgil spiega di monitorare da anni. “Nel mondo del lavoro ci siamo accorti che dall’edilizia, al turismo, che le infiltrazioni possono essere pericolose, sia dal punto di vista della penetrazione criminale come dumping imprenditoriale, sia per quel che riguarda i diritti dei lavoratori che operano in certe situazioni”.

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