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Giornata mondiale dell’acqua. Troppa minerale e tariffe in aumento

Solo nel 2009 sono stati 12,4 i miliardi di litri imbottigliati, di cui solo l’8% destinato al mercato estero, per un volume d’affari di 2,3 miliardi di euro. Alla crescita dei consumi, ininterrotta da oltre 30 anni, non è corrisposto un proporzionale aumento delle tariffe pagate dalle società imbottigliatrici. La denuncia arriva, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, da Legambiente e Altreconomia che evidenziano come proprio l’Emilia Romagna sia tra le regioni con i canoni di concessione più bassi, determinati solo in base alla superficie della concessione e non sui metri cubi di acqua imbottigliata.
Dall’acqua in bottiglia a quella del rubinetto il passo è breve. Secondo Cittadinanzattiva la tariffa per il servizio idrico in regione sarebbe cresciuta dal 2008 al 2009 del 4,9% (rispetto ad una media nazionale del + 6,7). Nel 2009 la spesa media a Rimini è stata di 311 euro, rispetto ai 297 dell’anno precedente. La provincia più costosa è Ferrara (370 euro), quella più economica Piacenza (257 euro). In Italia la media è 270 euro. Il servizio è però in regione piuttosto efficiente con una dispersione di acqua nelle reti del 22% (il 18 a Rimini) contro il 35% nazionale.

Di questi temi e del referendum sull’acqua pubblica si è parlato su Icaro Tv in una delle scorse puntate di “Diritto e Rovescio, dalla parte dei consumatori” (guarda la puntata)