Il presidente della provincia, Vitali, commenta l’inclusione di Rimini nei 24 scali messi sotto esame del rapporto Nomisma (vedi notizia).
Giusto fotografare “il disordine aeroportuale italiano, tra i rari casi al mondo – ricorda Vitali – dove nascono scali “ad personam” per parlamentari potenti e notabili locali, ma l’aeroporto di Rimini-San Marino nasce e vive su esigenze strategiche che nulla hanno a che vedere con quelle di micro ambizioni territoriali o scelte discutibili che altrove, evidentemente, si sono imposte”.
Esigenza, spiega il presidente della Provincia, che è di “servire un bacino turistico internazionale e quel turismo congressuale e d’affari per il quale il territorio ha effettuato importanti e lungimiranti investimenti”.
Proprio questa settimana sono stati superati i 500.000 passeggeri, individuati come soglia di sostenibilità economica. Ma non basta guardare in casa propria: “Il riordino del sistema aeroportuale regionale è urgente per non disperdere risorse nella concorrenza interna e per rafforzare la competitività di un sistema che riconosca il ruolo oggettivo dei propri poli forti”.
E per diventare davvero un polo forte, conclude Vitali, per Rimini è arrivata l’ora di valutare “la scelta di una privatizzazione che ci aiuti a guardare ancora più lontano e a liberare risorse pubbliche al servizio di altre esigenze, altrettanto strategiche, quanto quella di dotare l’area riminese di collegamenti internazionali adeguati a sostenerne le caratteristiche della propria economia”.