Ricerca sulle droghe. In Europa aumentano le morti per cocaina
E l’Italia resta ai vertici delle classifiche, dopo Spagna e Regno Unito. I dati sono quelli della Relazione 2010 sull’evoluzione del fenomeno della droga in Europa, presentata oggi dall’Agenzia europea delle droghe (Oedt) a Lisbona e in contemporanea a Roma, e fanno riferimento prevalentemente al 2008.
Trafficanti e spacciatori affinano le tecniche per far circolare la cocaina: prima dell’esportazione introducono cocaina base o idrocloride nei materiali da trasporto, come ad esempio cera d’api, fertilizzanti o tessuti, e poi la estraggono nei laboratori clandestini allestiti nell’Ue: nel 2008 ne sono stati scoperti 25 solo in Spagna. Ma non è solo questo a preoccupare l’agenzia di Lisbona: nel 2008 i decessi collegati al consumo di “polvere bianca” sono raddoppiati, passando da 500 a mille. Nello stesso anno circa 70 mila europei hanno cominciato a curarsi dalla dipendenza da questa sostanza, circa il 17% di tutti i nuovi pazienti che si sottopongono a trattamento delle tossicodipendenze. “Troppi europei – afferma il direttore dell’Oedt Wolfgang Goetz – considerano ancora il consumo di cocaina come un accessorio relativamente innocuo di uno stile di vita di successo”. Invece, occorre sapere che “non solo il suo consumo può aumentare pesantemente e con rapidità, ma anche che può causare decessi, persino quando l’assunzione è occasionale e le dosi sono basse”. In Europa in un anno sono aumentate di 1 milione sia le persone che hanno provato la cocaina che quelle che l’hanno consumata negli ultimi 12 mesi. Il livello di consumo è particolarmente concentrati in alcuni Paesi occidentali, e l’Italia insieme a Spagna, Regno Unito e Danimarca è ai vertici, anche per quanto riguarda i giovani.
La droga più diffusa in Europa resta la cannabis: 4 milioni di persone la usano tutti i giorni, e la stragrande maggioranza, 3 milioni, sono giovani.