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Oms: sigarette elettroniche non servono a smettere di fumare

In foto: Le sigarette elettroniche aiutano affatto a smettere di fumare ed è falso affermare che sono innocue, anzi è vero l'esatto contrario.
Le sigarette elettroniche aiutano affatto a smettere di fumare ed è falso affermare che sono innocue, anzi è vero l'esatto contrario.
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dom 21 nov 2010 16:05 ~ ultimo agg. 00:00
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Il monito contro quella che è stata definita una stupida moda è venuto ieri dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nella giornata conclusiva della Conferenza sul controllo del tabacco (CCLAT), tenuta a Punta del Este, in Uruguay. Pubblicizzata come infallibile sistema indolore per buttare il pacchetto una volta per tutte, la sigaretta elettronica “sabota in realtà le strategie messe in atto dall’Oms nella sua lotta contro il fumo”, ha detto nel suo intervento Eduardo Bianco, direttore regionale dell’Alleanza per la Convenzione-quadro anti-tabacco dell’Oms.

Venduta ormai in tutte le farmacie, non è altro che un mini aerosol metallico a forma di sigaretta che sprigiona vapori aromatizzati che danno l’illusione di fumare. “Ma non è assolutamente provato che aiutino a smettere, anzi, c’é chi le usa perché in alcuni paesi sono permesse anche dove il fumo è vietato”, ha detto Bianco. Inoltre, ha aggiunto, certi ingredienti “sono nocivi”. In cinque giorni di lavori, la conferenza ha affrontato anche altri temi collegati al fumo e nella giornata conclusiva si è fatto il punto sulle future strategie. E’ stata sottolineata ad esempio la necessità di regolarizzare l’impiego delle sostanze aromatiche contenute nella sigaretta. In in alcuni casi possono essere infatti più pericolose del tabacco. E’ stato convenuto anche che la lotta contro il fumo dovrebbe trovare assai più spazio sui media. “E’ stata una settimana molto fruttuosa”, ha detto il ministro della sanità uruguayano, Daniel Olesker. Olesker in particolare si è detto compiaciuto per il grande appoggio manifestato nei confronti del suo paese che, a causa delle sue leggi anti-fumo, è stato denunciato alla Banca Mondiale dalla Philip Morris che ora pretende un ingente indennizzo per danni. Durante la conferenza, inoltre, è stato presentato un rapporto in cui si afferma che, a causa del fumo, nei cinque giorni dell’incontro di Punta del Este nel mondo sono morte 60.000 persone. E’ stato annunciato anche che la prossima conferenza anti-fumo si svolgerà nel 2012 nella Corea del Sud. (ANSA)

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