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Indennità contestate. Martedì incontro sindacati/comune poi assemblea in piazza

La messa in mora di 340 dipendenti, tra cui alcuni già in pensione, per recuperare le indennità contestate dopo la verifica ministeriale, continua a sollevare le proteste degli agenti della municipale e dei sindacati, convinti, all’unanimità, che gli accordi firmati con l’amministrtazione siano validi e vadano rispettati. Stamane si è svolta l’assemblea pubblica per decidere le azioni da mettere in campo se il comune non tornerà indietro sulla decisione.

Secondo i sindacati, la situazione che si è determinata è gravissima ed è il risultato del comportamento dell’amministrazione comunale che, nel 2006, non ha controdedotto alle osservazioni del Ministero, come invece hanno fatto in altri comuni d’Italia.
Presenti all’assemblea i vertici delle rappresentanze sindacali:

Elisabetta Morolli – Fp Cgil
Nicoletta Perno – Fp Uil
Marianna Ferruzzi- fp Cisl regionale

Sulla mancata controdeduzione alle osservazioni del Ministero il comune di Rimini precisa alle organizzazioni sindacali che la risposta del Ministero del Tesoro sarebbe pervenuta dopo più di tre anni dalle controdeduzioni del Comune, (presentate nel 2007), e ha ritenuto di confermare alcuni dei rilievi formulati, tra cui appunto quelli sulle indennità di disagio agli agenti della municipale, ritenendone invece superati la maggior parte.
Il Comune, per obbligo di tutela, ha perciò dovuto far recapitare agli interessati atto di costituzione in mora per il recupero di quanto corrisposto.
L’Amministrazione, infine, si legge nella nota, ha sottoposto la questione all’ANCI, per i riflessi che la vicenda può avere a livello nazionale sulla gestione dei rapporti contrattuali riguardanti il corpo della polizia municipale.