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G20 in Sud Corea. La ripresa c’è ma i rischi restano

Il G20 lancia dunque “un piano di Azione di Seul” per “assicurare un fermo impegno a cooperare”, per “produrre un piano con impegni politici di ciascun paese e raggiungere i tre obiettivi di una crescita forte, sostenibile, equilibrata”.

Il G20 resterà “vigile” sugli “eccessi di volatilità delle valute” e ribadisce il no “alle svalutazioni competitive” sostenendo la “flessibilità dei tassi di cambio” per riflettere i “fondamentali economici”. Sul fronte degli squilibri commerciali invece – si legge nel comunicato finale – si sottolinea il no al protezionismo e la necessità “di ridurre gli eccessi” a livelli “sostenibili”. Il G20 affida al “Gruppo di lavoro sul framework, con il supporto tecnico dell’Fmi e altre organizzazioni internazionali”, lo sviluppo di “linee guida indicative” da riferire ai ministri delle finanze e ai Governatori Centrali”. Una prima verifica – sottolinea – sarà a metà del 2011.

La creazione di posti di lavoro deve essere messa al centro della ripresa. E’ l’impegno preso dai leader del G20 nella dichiarazione finale del vertice di Seul. “Riconosciamo l’importanza di fare fronte alle preoccupazioni più vulnerabili – si legge nel teso – e a questo fine siamo determinati a mettere i posti di lavoro come punto centrale della ripresa e fornire protezione sociale e lavoro dignitoso, oltre che ad assicurare una crescita accelerata nei Paesi a basso reddito”.

I ministri delle finanze dei cinque Paesi della Ue che siedono al tavolo del G20 (Francia, Germania, Italia e Regno Unito) hanno stilato una dichiarazione congiunta per rassicurare i mercati sulla situazione finanziaria in alcuni Paesi della zona euro, in particolare quella dell’Irlanda. I ministri sottolineando come già esiste un Fondo salva-Stati provvisorio e come si stia lavorando alla costituzione di un meccanismo permanente dalla metà del 2013. (ANSA)