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Cronaca Provincia

Racket del cocco: un arresto anche a Riccione. Sequestrato capannone

In foto: Mariano Manfredonia, 37 anni, da Riccione gestiva la vendita del cocco nelle spiagge tra Rimini e Cattolica. Aveva intimidito bagnini e ristoratori fino a fare annullare gli ordini di frutta in vaschetta. Sequestrato un capannone dove il cocco veniva preparato in pessime condizioni igieniche.
Mariano Manfredonia, 37 anni, da Riccione gestiva la vendita del cocco nelle spiagge tra Rimini e Cattolica. Aveva intimidito bagnini e ristoratori fino a fare annullare gli ordini di frutta in vaschetta. Sequestrato un capannone dove il cocco veniva preparato in pessime condizioni igieniche.
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ven 20 ago 2010 18:01 ~ ultimo agg. 00:00
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Presenze ormai abituali e folcloristiche per la Riviera Romagnola, in realtà i cosidetti “cocco bello” erano l’ultimo anello di un’organizzazione criminale che gestiva il monopolio della vendita di cocco nelle spiagge tra Rimini e Ravenna.
Un monopolio che la famiglia napoletana dei Manfredonia ha conquistato con la violenza 50 anni fa, e per mantenere il quale non ha esitato a ricorrere a minacce, estorsioni, pedinamenti, sostituzione di persona.

Con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla concorrenza illecita questa mattina sono finiti ai domiciliari Mariano Manfredonia, 37 anni, e suo zio Antonio, 72, mentre altri 3 membri della famiglia sono stati denunciati. Sequestrati a Riccione e Cervia due capannoni dove il cocco veniva tagliato e preparato in pessime condizioni igieniche. Emessi 11 fogli di via nei confronti di 22 venditori ambulanti che lavoravano per la famiglia, incassando fino a 500 euro al giorno a testa.

Le indagini sono partite dalla segnalazione di una ditta cesenate che a inizio estate ha lanciato la vendita di vaschette di cocco fresco “Almaverde Bio” negli stabilimenti balneari romagnoli. Una concorrenza intollerabile per la famiglia Manfredonia, che prima ha tentato di intimidire vertici e rappresentanti dell’azienda, poi è passata ai bagnini e ai ristoratori, ottenendo l’annullamento degli ordini.

(Newsrimini)