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Valconca

Processi alla Storia. Mercoledì a Montefiore il processo a Cagliostro

In foto: Mercoledì alle 21 in Piazza della Libertà a Montefiore, il regista Massimo Martinelli metterà in scena il "Processo a Cagliostro" nell'ambito dei "Processi alla Storia" già rappresentati all'Auditorium della Musica in Roma.
Mercoledì alle 21 in Piazza della Libertà a Montefiore, il regista Massimo Martinelli metterà in scena il
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mar 3 ago 2010 13:00 ~ ultimo agg. 00:00
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Tra i protagonisti della serata: il senatore Berselli, prosindaco di Montefiore; il Procuratore del Tribunale di Rimini Paolo Giovagnoli e altri parlamentari. L’ingresso è libero.

La scheda del processo:

Personaggi e interpreti:
Cagliostro (On. Gaetano Pecorella, Presidente Commissione Bicamerale di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti)
Avvocato difensore (Sen. Domenico Benedetti Valentini, componente Commissione Giustizia e attore filodrammatico)
Pubblico Ministero (dott. Paolo Giovagnoli, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Rimini)
Presidente della Giuria (Sen. Filippo Berselli, Presidente Commissione Giustizia)
Al termine del processo il pubblico presente voterà per il proscioglimento o per la condanna di Cagliostro.

Il Pubblico Ministero ha elevato a carico di Cagliostro il capo di imputazione che segue e su cui questi dovrà rispondere al Processo.

Giuseppe Balsamo nato il 2 giugno 1743 in Palermo, detto Alessandro conte di Cagliostro
imputato
a) del delitto previsto e punito dagli art. 110, 476 e 482 cp (falsità materiale commessa dal privato) perché essendo un privato formava falsi documenti di identità, agendo in concorso con il sedicente marchese Alliata e tale Ottavio Nicastro. In Roma nel 1768;

b) del delitto previsto e punito dall’ art. 640 c.p (truffa) perché, con artifizi e raggiri consistiti nel farsi consegnare dai proprietari dei gioielli promettendo loro che ne avrebbe aumentato il valore utilizzando una polvere da lui inventata avvalendosi della sua arte di alchimista, si appropriava degli stessi sottraendoli agli aventi diritto. In Londra dal 1776 ;

c) del delitto previsto e punito dagli art. 110 629 c.p (estorsione) perché, in concorso con il sedicente conte siciliano Vivona, e con la propria moglie Lorenza Serafina Feliciani, con la minaccia di pretendere soddisfazione per l’adulterio consumato dalla stessa Feliciani con persona di religione quacchera del quale non si conosce il nome, costringeva quest’ ultimo a consegnargli una somma di denaro; In Londra nel 1771;

d) del delitto previsto e punito dagli art. 3 e 4 n. 3 della legge n.75 del 1958 (favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione) per aver favorito e sfruttato la prostituzione della propria moglie Lorenza Serafina Feliciani facendola divenire l’amante retribuita dell’avvocato Duplessis e facendosi da lei mantenere con i proventi della prostituzione stessa. Fatto aggravato per essere stato il marito della persona la cui prostituzione veniva favorita e sfruttata. Nel 1772 dal 15 settembre a Parigi;
Delitto continuato ai sensi dell’art. 81 c.p per essere stato commesso con il medesimo intento criminoso in molte altre occasioni in altri anni ed altre città; in particolare in Antibes nel 1769, in Barcellona nello stesso anno facendo congiungere carnalmente la Feliciani con il marchese di Fontanar; in Lisbona nel 1770 dove la Feliciani si congiungeva con il banchiere Anselmo de la Cruz;

e) del delitto previsto e punito dagli art. 81 e 494 c.p. (sostituzione di persona) perché con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di procurarsi il vantaggio derivante dal simulare l’appartenenza ad un rango nobiliare, induceva in errore le persone con le quali entrava in contatto attribuendosi il falso nome di Alessandro Cagliostro e il falso stato di conte; in Londra e altrove dal 1776

f) della contravvenzione prevista e punita dall’ art. 661 c.p. (abuso della credulità popolare) perché pubblicamente spacciandosi per colonnello spagnolo cercava di abusare della credulità popolare, tenendo delle riunioni facendo credere di appartenere ad una società segreta e di avere e poter fare avere ad altri delle visioni mediante l’idromanzia (un metodo di divinazione fondato sull’ osservazione dei cerchi che si formano sull’acqua facendovi cadere delle pietre) di poter evocare gli spiriti e di essere un sapiente la cui conoscenza si trovava in “in verbis, in herbis, in lapidibus”; fatti dai quali poteva derivare turbamento dell’ ordine pubblico. In Mitau, oggi Jelgava capitale dello stato della Curlandia, oggi parte della Lettonia, nel 1779.