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Rimini

Nuovo presidio davanti all'Hotel Mosè di Torre Pedrera

In foto: Non si fermano le trattative da parte dei sindacati per ottenere il pagamento degli stipendi per i dipendenti, dopo che hanno riottenuto l'alloggio. Intricatissima appare la storia societaria del Mosè, come di altri alberghi collegati al gruppo Costa Romagna. Intanto gli albergatori della zona esprimono il malumore per una situazione che, dicono, danneggia tutti.
Non si fermano le trattative da parte dei sindacati per ottenere il pagamento degli stipendi per i dipendenti, dopo che hanno riottenuto l'alloggio. Intricatissima appare la storia societaria del Mosè, come di altri alberghi collegati al gruppo Costa Romagna. Intanto gli albergatori della zona esprimono il malumore per una situazione che, dicono, danneggia tutti.
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mar 17 ago 2010 16:03 ~ ultimo agg. 00:00
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Un vorticoso giro di ragioni sociali. Così nel giugno scorso il Corriere Romagna definiva le vicende dell’hotel k 2 di Cesenatico, i cui ex dipendenti avevano protestato perchè non erano stati pagati loro gli stipendi. Spuntava anche lì, come colui che aveva dato il via a cinque passaggi di società, ma sempre con lo stesso amministratore unico, il nome Coppola.

Lo stesso agitato nel presidio di ieri, sui cartelli, dai dipendenti dell’hotel Mosè di Torre Pedrera del tour operator Costa Romagna. Che su internet compare tra i marchi – con propri legali rappresentanti – che fanno capo al gruppo Coppola Tourism. Costa Romagna ha tra i suoi hotel anche il Maracaibo di Rivazzurra (quello i cui dipendenti per protesta non servirono la cena ai clienti). Gestioni da mesi monitorate dall’associazione riminese Rumori sinistri, che porta avanti una battaglia per i diritti dei lavoratori.

Come quelli cui è stato tolto l’alloggio al Mosè. Lo hanno riottenuto dopo l’intervento sul posto, ieri, del vicesindaco Gamberini, che per tutto il resto della vicenda, però, chiama fuori l’amministrazione comunale e rimanda ai sindacati. Che da parte loro hanno incontrato la direzione dell’albergo anche oggi. Si lavora, poi, con le associazioni di categoria, anche per cercare un altro posto di lavoro per una decina di dipendenti.

Di certo, tra gli albergatori di Torre Pedrera c’è malumore per la cattiva pubblicità portata alla zona. Un’amarezza espressa, però, come per timore, solo fuori microfono. Da tutti o quasi.
Solo un giovane albergatore ha il coraggio di parlare. “Le vicende dell’hotel Mosè agitano tutti noi. Speriamo che la situazione si risolva al più presto, eprchè questo è davvero un brutto spot, non solo per noi albergatori, ma per tutta la costa”.

(NewsRimini.it)