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Regione Turismo

L'allarme del SIB: presenze in calo sulle spiagge e il Governo non fa nulla

In foto: Un milione di presenze in meno negli stabilimenti balneari italiani in questo 2010. La denuncia arriva dal Sindacato Italiano Balneari che evidenzia come su questi numeri negativi abbia inciso in modo particolare il maltempo.
Un milione di presenze in meno negli stabilimenti balneari italiani in questo 2010. La denuncia arriva dal Sindacato Italiano Balneari che evidenzia come su questi numeri negativi abbia inciso in modo particolare il maltempo.
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mer 4 ago 2010 13:21 ~ ultimo agg. 00:00
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I dati mostrano come la riviera romagnola abbia registrato a giugno un calo di presenze del 30% rispetto allo stesso mese 2009 (dato superiore a quello delle altre località italiane) mentre a luglio la ripresa è stata consistente, più 10%.
“Il mare – commenta il presidente del SIB Riccardo Borgo – rimane la meta più scelta dai vacanzieri e questo dovrebbe essere un buon motivo per incentivare gli imprenditori balneari ad investire su servizi di qualità.”
Male invece finora l’operato del Governo. Secondo Borgo sta infatti sottovalutando le problematiche del settore: il rinnovo delle concessioni e i canoni demaniali.

La nota stampa del SIB

Segnale negativo per il turismo balneare nei primi due mesi della stagione estiva 2010 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

“Negli stabilimenti balneari abbiamo registrato un forte decremento di presenze, circa 1 milione di turisti, e, soprattutto, di consumi”, dichiara Riccardo Borgo, Presidente del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari che associa circa 10.000 imprese ed aderisce alla F.I.P.E./CONFCOMMERCIO.

Solo le località a ridosso dei grandi centri urbani hanno tenuto, i turisti, infatti, hanno preferito i litorali vicino ai luoghi di residenza. Giugno peggio di luglio a causa del maltempo nelle prime settimane.

Per quanto riguarda i turisti stranieri riscontriamo un maggiore flusso di quelli provenienti dai Paesi dell’Est: Russi e Polacchi in testa, ma anche Austriaci, Inglesi, Spagnoli, Svedesi, Norvegesi e Cinesi, in calo Francesi, Tedeschi e Giapponesi, timido ritorno degli Americani.

“Anche i consumi in spiaggia, poi, seguono il trend negativo – continua Borgo – complice la situazione economica complessiva e la capacità di spesa delle famiglie italiane che negli ultimi anni si è ridotta fino al 25%.

Non mi sento di azzardare previsioni per il mese di agosto, come sempre le condizioni atmosferiche saranno decisive, particolarmente nelle ultime due settimane del mese, spesso determinanti per l’esito della stagione, anche se sarà molto difficile recuperare un andamento iniziale negativo”.

“Il comparto balneare, 30.000 aziende e 600.000 addetti, è uno degli assi portanti del turismo italiano – prosegue Borgo – la politica degli imprenditori da anni è rivolta a riqualificare e migliorare le proprie strutture con una grande attenzione alla qualità ed alla difesa dell’ambiente”.

Ma la stagione turistica 2010, ad oggi caratterizzata da un segno negativo, porta con sé i segnali di un malessere che colpisce il sistema turistico nel suo insieme, (un italiano su 4 rinuncia alla vacanza per mancanza di soldi), e, inevitabilmente, anche il comparto balneare.

Il mare rimane la meta più scelta dai vacanzieri con circa il 63% delle preferenze: questo dovrebbe essere un buon motivo per incentivare gli imprenditori balneari a fare meglio, ad investire per offrire servizi di qualità, ma anche a difendere un prodotto tutto italiano invidiato all’estero.

“Le risposte del Governo – conclude il Presidente del S.I.B. – ad oggi, non sono per nulla incoraggianti. Anzi, abbiamo la netta sensazione di una grave ‘sottovalutazione’ delle problematiche che oggi colpiscono pesantemente il settore: il rinnovo delle concessioni e i canoni demaniali.

Purtroppo stiamo assistendo ad un incomprensibile ostracismo da parte di autorevolissimi esponenti del Governo, un atteggiamento che con il tempo potrebbe arrecare un danno irreversibile all’immagine stessa del turismo italiano”.

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