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Rimini Sanità

Invalidità ridotta senza verifiche. Cittadino denuncia, Ausl risponde

In foto: Invalidità ridotta senza adeguati accertamenti, ma lui sta ancora male. A segnalare la vicenda è la famiglia di un 62enne riminese. L'Ausl, a sua volta, risponde e assicura di avere adottato la corretta prassi.
Invalidità ridotta senza adeguati accertamenti, ma lui sta ancora male. A segnalare la vicenda è la famiglia di un 62enne riminese. L'Ausl, a sua volta, risponde e assicura di avere adottato la corretta prassi.
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mar 24 ago 2010 18:33 ~ ultimo agg. 00:00
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A segnalare la vicenda è la famiglia di un 62enne riminese, che aveva un’invalidità del 40% per sordità salita poi al 100% nel 2008 per un tumore all’addome.
Il tumore di 12 cm gli è stato rimosso, ma sono sorte nuove masse e neoplasie per cui è ancora fortemente debilitato ed è in cura a Meldola. Il 21 luglio si è presentato alla Commissione Accertamento Invalidità alla sede dell’Ausl di Rimini in via Coriano, dove gli sarebbe stato semplicemente ritirato il referto dell’ultima TAC effettuata.
Dopo circa un mese, gli è arrivata la comunicazione che l’invalidità era
stata abbassata al 55%, con conseguente perdita dei sussidi (la soglia per l’assegno di invalidità parziale è al 74%). Il signore però in questo momento non è assolutamente in grado di lavorare o di sottoporsi a sforzi prolungati, come confermano anche i nuovi accertamenti effettuati a Meldola. A questo punto, però, per fare ricorso con la perizia di un medico legale, dovrebbe affrontare spese legali di almeno 2-3.000 euro.
Oltre alla riduzione dell’invalidità, il cittadino non si capacita del fatto
che la decisione sia stata presa senza adeguati accertamenti.

Interpellata sul caso, l’Ausl specifica che, quanto agli accertamenti, la commissione medica ha esaminato la documentazine prodotta dal paziente stesso. Valutata non da un solo medico, ma da una commissione di cui fa parte anche un medico dell’Inps. Da quella documentazione emergeva, a giudizio dei medici della commissione, che non si presentava una ripresa di malattia.
Se però il paziente non ritiene consona la valutazione, ricorda l’Azienda Sanitaria, non è assolutamente costretto a fare una perizia medica di parte a pagamento, ma può presentare la documentazione medica dei professionisti che lo stanno curando a Meldola in due modi, entrambi senza costi: una richiesta di riesame rispetto alla valutazione della commissione, che viene svolta nel giro di 30 giorni; oppure una domanda di aggravamento rispetto alla valutazione della commissione, dai tempi sempre brevi.
Gli uffici, ad ogni modo, si interesseranno direttamente col paziente per informarlo sulle procedure.