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Evasione. Ric. pubblichiamo: 'nessuna giustificazione ammissibile'

In foto: L'illegalità non può essere giustificabile. Pubblichiamo una lettera ricevuta a seguito del nostro commento al dibattito sull'evasione in alberghi ed esercizi riminesi.
L'illegalità non può essere giustificabile. Pubblichiamo una lettera ricevuta a seguito del nostro <a href=http://www.newsrimini.it/news/2010/agosto/11/provincia/tra_controlli__crisi__fisco_e_da_ja__vu._ma_l_evasione_a__giustificabile_.html target=_blank>commento</a> al dibattito sull'evasione in alberghi ed esercizi riminesi.
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gio 12 ago 2010 15:03 ~ ultimo agg. 00:00
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Caro Newsrimini,
credo che la tua analisi non possa che essere condivisibile.
Gli alibi del fisco troppo esoso, o degli sperperi del sistema pubblico, o ancora dell’illegalità diffusa, non possono continuare a giustificare l’evasione fiscale.
Ancora troppe sono le persone che sottraggono integralmente, o quasi, i propri redditi al fisco.
In una situazione come questa, è chiaro che i cittadini “in regola” si trovano a pagare anche per quelli che non contribuiscono all’Erario.
L’origine del male non è quindi nel fisco troppo esoso, ma nell’evasione fiscale.
Non possono ammettersi più o meno velate giustificazioni dell’evasione fiscale: ci sono molti cittadini (per esempio i dipendenti, ma anche professionisti e imprenditori) che adempiono regolarmente ai propri doveri. Giustificare gli evasori fiscali significa quindi discriminare tutti gli altri, tutti quelli che agiscono legalmente. L’evasione fiscale è uno dei fattori che rendono “statica” la nostra società, che impediscono ai giovani di crescere, di rendersi indipendenti.
L’evasione fiscale crea provviste di denaro (illecite), che possono essere reinvestite in beni immobili, con innalzamento del mercato immobiliare, che diventa irraggiungibile per chi ha un normale stipendio.
Chi evade il fisco ha la necessità di tenere “in nero” i dipendenti, perché il numero dei dipendenti è uno dei criteri in base al quale viene calcolato indirettamente il reddito.
Pagare le tasse significa contribuire alle scuole, agli ospedali, alle strade, a tutto quanto abbiamo di pubblico e di condiviso, mentre chi non paga tasse non partecipa minimamente a questa spesa, determinando così carenza dei servizi e ristrettezza di risorse.
Quando, allora, ci lamentiamo perché mancano i soldi per gli asili nido, o per le strade, o i vigili, e quant’altro, dobbiamo pensare alla causa di questa mancanza di denari.
Il rapporto sui controlli effettuati dalla Guardia di Finanza nell’ultimo weekend parla chiaro: quasi tutte le attività controllate sono risultate non in regola.
Credo che nessuno auspichi un cieco rigorismo, nessuno pretende un fisco avido e invadente. Ora, però, siamo all’estremo opposto, visto che molte, troppe, imprese pagano poco o nulla in tasse.
L’evasione fiscale è una mentalità, e questa mentalità va contrastata radicalmente e con fermezza.
Nessuna giustificazione può essere ammessa.

Emanuele Amati
Rimini

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