Aggressione: i fermati traditi da telecamere. 'Non abbiamo ferito il ragazzo'

In tre erano già stati sottoposti a Daspo. Nell’auto di uno di questi sono state trovate spranghe e altri oggetti sospetti. A tradirli, le testimonianze degli aggrediti ma soprattutto le immagini delle videocamere della caserma Giulio Cesare. Immagini che hanno ripreso, alle 21.45, il gruppetto di otto riccionesi che dopo aver parcheggiato stava raggiungendo lo stadio. Poi, un quarto d’ora dopo, tre dei riccionesi inseguiti da una dozzina di persone dopo l’agguato avvenuto in via Arnaldo da Brescia.
Gli accusati attraverso il loro avvocato Giuliano Renzi hanno ammesso di essersi trovati sul posto, ma negano di aver partecipato in alcun modo all’aggressione del giovane ferito all’occhio.
Le indagini proseguono: gli aggressori sarebbero stati in tutto una quindicina.
L’operazione è un segnale importante, sottolineano le forze dell’ordine, contro chi intende approfittare del momento delicato per il calcio a Rimini come occasione per sfogare rabbie che nulla hanno a che vedere col calcio. Gli aggressori, alla festa del Neri, non c’erano neanche entrati. I fermati sono Enrico Maria Barone, riminese di 20 anni; Luizinjo Kumbulla, albanese di 22, residente a Rimini; Francesco Martini di 21, cattolichino residente a San Giovanni in Marignano; Fabio Neri, riminese di 21; Manuel Serracino, pesarese di 22, residente a Belforte all’Isauro.

(Newsrimini.it)

Nella foto, la conferenza congiunta di Polizia e Carabinieri.