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Rimini

Sigilli bagni 62/63. Anche PRC si dissocia da Comune e PD riminese

In foto: Anche il PRC riminese interviene sulla posizione assunta dal comune nella vicenda dei sigilli apposti per un presunto abuso edilizio agli stabilimenti 62/63 dalla Guardia di Finanza la settimana scorsa. il partito prende le distanze dal Comune e dal PD riminese.
Anche il PRC riminese interviene sulla posizione assunta dal comune nella vicenda dei sigilli apposti per un presunto abuso edilizio agli stabilimenti 62/63 dalla Guardia di Finanza la settimana scorsa. il partito prende le distanze dal Comune e dal PD riminese.
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lun 26 lug 2010 13:49 ~ ultimo agg. 00:00
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Pubblichiamo la nota integrale:

Ci appare contradittoria e confusa la posizione della giunta comunale sulla vicenda dei bagni 62 e 63 esattamente come contraddittoria e confusa ci pare l’azione amministrativa della stessa giunta che passa dalle dichiarazioni inaccettabili dell’assessore Fiori sulla necessità di differenziare il welfare locale, alle dichiarazioni di Gamberini, che già non fece una bella figura sulla vicenda dell’Hotel Patrizia, sulla così detta “vetrina riminese” e sull’iniquità del provvedimento giudiziario.

Ribadiamo come il PRC non si riconosca nell’attuale giunta non solo poichè non vi è rappresentato ma anche e sopratutto poichè il solco politico-amministrativo tra la maggioranza e le posizioni del PRC aumenta di giorno in giorno e si allontana costantemente dal programma di mandato del Sindaco.
Rilanciamo pertanto il nostro percorso di costruzione di una sinistra autonoma ed alternativa da un PD e da una maggioranza, a Rimini, sempre più in difficoltà e vittima delle proprie contraddizioni.
Riteniamo che il discredito per la così detta “vetrina riminese” non arrivi da un provvedimento giusto come quello attivato contro i bagni 62 e 63 ma che sia rappresentato dai dati dell’Agenzia delle Entrate in materia di evasione fiscale e contributiva, dal ricorso strutturale al lavoro nero ed irregolare nel settore dei servizi, dai dipendenti stagionali non retribuiti dai datori di lavoro, dalle dichiarazioni giustificative di fenomeni di illegalità diffusa rilasciate da esponenti delle categorie economiche.
Riteniamo che la spiaggia non possa e non debba essere una sorta di patria dell’antistato, ovvero un luogo in cui il rispetto delle norme fiscali e lavorative non esiste, uno spazio pubblico di cui si fa un uso privato e che diviene terra di abusi e feudo delle corporazioni.

Paolo Pantaleoni
Segretario Provinciale PRC

Claudio Righetti
Segretario Comunale PRC