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Rimini Viabilità

Piano sosta. Il Comune: è legittimo e sopperisce alle carenze degli alberghi

In foto: Il Comune di Rimini risponde alle critiche di Aia, Confcommercio e Confesercenti (vedi notizia) sull'estensione della sosta a pagamento sul Lungomare anche nei mesi invernali: "L'obiettivo è riqualificare la sosta e liberare la città dal parcheggio selvaggio".
Il Comune di Rimini risponde alle critiche di Aia, Confcommercio e Confesercenti (vedi <a href=http://www.newsrimini.it//news/2010/luglio/22/rimini/aia__confcomm._e_confesercenti_contro_il_nuovo_piano_della_sosta.html target=_blank>notizia</a>) sull'estensione della sosta a pagamento sul Lungomare anche nei mesi invernali:
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ven 23 lug 2010 15:05 ~ ultimo agg. 00:00
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Il Comune respinge anche le accuse sulla presunta violazione del codice della strada e sull’utilizzo dei proventi della sosta. Ma assicura: prima dell’approvazione in Consiglio comunale, il piano sarà discusso con le associazioni di categoria.

La nota stampa del Comune
In riferimento alla nota diffusa dalle associazioni Aia, Confcommercio e Confesercenti, è opportuno ricordare che l’obiettivo del Piano della sosta votato dal Consiglio comunale nel dicembre dello scorso anno è riqualificare la sosta su strada e rendere ogni zona della città autosufficiente, sopperendo a carenze di posteggi e liberando le strade della nostra città da fenomeni di parcheggio “selvaggio”. Il lavoro che l’Amministrazione comunale ha avviato, dalla redazione del Piano della Mobilità fino al primo Provvedimento applicativo del Piano della Sosta approvato a inizio luglio dalla Giunta, intende tra l’altro rispondere anche alle scarse dotazioni di posti auto interni alle strutture ricettive riminesi.

Dopo l’estate il nuovo Regolamento della sosta verrà illustrato alle associazioni di categoria, per un confronto costruttivo in vista dell’approvazione del provvedimento in Consiglio comunale.

Chiarito questo, per evitare incomprensioni e inutili polemiche va precisato l’esatto contenuto degli articoli del Codice della strada citati e interpretati in maniera parziale nella nota delle associazioni di categoria.

Nell’articolo 7 del Codice della Strada il legislatore elenca infatti una serie di aree in cui non sussistite l’obbligo dei posti liberi. Tra queste, anche le zone di particolare rilevanza urbanistica e con esigenze e condizioni particolari di traffico, come sono l’area turistica compresa tra la linea della battigia e la ferrovia e le aree limitrofe al Centro storico di Rimini. Ciò nonostante, l’Amministrazione comunale ha comunque previsto un adeguato numero di posti liberi a servizio della zona. Non è dunque certamente corretto definire “illegittimo” il Piano della sosta, né il Provvedimento applicativo.

Con il primo Provvedimento applicativo sulla sosta vengono definite ed indicate le nelle diverse zone le modalità di sosta. Nella zona di Marina Centro in particolare sono previsti 1500 posti tra a pagamento e per residenti autorizzati, più 148 posti liberi. I dati sono agli atti, consultabili pubblicamente.

Il provvedimento fissa anche come introitare i proventi derivanti rispettivamente:

– dall’applicazione delle tariffe per la sosta su strada, che potranno essere destinati al finanziamento delle spese di gestione e manutenzione del sistema parcheggi;

– dagli eventuali abbonamenti ai residenti, i cui introiti dovranno avere necessariamente una destinazione vincolata alla realizzazione dei parcheggi in struttura atti a garantire la riqualificazione ambientale;

Circa i proventi delle contravvenzioni, infine, è stato regolarmente deliberato dalla Giunta comunale (23 marzo di quest’anno) il rendiconto delle quote destinate ai sensi dell’art. 208 del Codice della strada. Nel dettaglio, tra gli interventi finanziati nel 2009 si segnalano materiali per il personale di Polizia municipale, programma di educazione stradale nelle scuole, mezzi tecnici, acquisto veicoli di servizio, redazione del piano urbano della mobilità, messa in sicurezza della circolazione, abbattimento barriere architettoniche, piste ciclabili. Anche in questo caso gli atti sono consultabili pubblicamente.

(Foto Bove)