Un libro che riprende e riattualizza il saggio “Le ferite degli uomini” del 2004, in cui l’autrice prendeva atto del mutamento in corso nell’identità maschile, cercando di inquadrare il disagio psicologico manifestato dagli uomini in un più generale cambiamento dei modelli identitari e relazionali allora in corso. Un volume che era stato preceduto da “Le ferite delle donne” (2002), a creare un ideale dialogo, un confronto speculare. Perché la chiave, allora come adesso, suggerisce l’autrice, non sta nella contrapposizione maschile vs. femminile, ma nella loro relazione.
L’ingresso è libero.