Calcio. Il Santarcangelo rinuncia al ripescaggio in Seconda Divisione
I play off persi con il Carpi e la morìa di squadre che non sono riuscite ad iscriversi alla Lega Pro avevano spalancato le porte della Seconda Divisione al Santarcangelo. Per il sodalizio gialloblù sarebbe stato un approdo storico. Mai infatti la società clementina ha disputato un campionato di calcio professionistico. Ma il sogno è subito tramontato. Troppo poco il tempo a disposizione, nonostante si sia mosso anche il sindaco, Mauro Morri, per reperire i 400mila euro necessari per la richiesta di ripescaggio, da presentare entro venerdì.
“Abbiamo saputo la notizia solo domenica. Ci abbiamo provato, ma non è possibile organizzarsi in così poco tempo” è l’amaro commento del presidente del Santarcangelo, Roberto Brolli, oggi in Spagna per motivi di lavoro ma che ieri pomeriggio ha incontrato Biagio Amati, presidente dell’AC Rimini 1912 per vedere se unendo le forze si sarebbe potuto tentare il salto.
Ma l’operazione fusione, come quelle tentate con il Bellaria prima ed il San Marino poi, non è più possibile per quest’anno. Così è stata subito accantonata. Tra l’altro, la squadra avrebbe dovuto chiamarsi almeno per la prossima stagione Santarcangelo, pur potendo giocare con i colori biancorossi, e da regolamento (anche se sarebbe stato possibile chiedere una deroga) avrebbe dovuto giocare al “Mazzola”.