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Provincia Turismo

Accordo tra regione e provincia. Finanziamenti per l'Alta Valmarecchia

In foto: Un finanziamento regionale da 250mila euro per finanziare eventi e uffici informazione dei 7 comuni dell’alta Valmarecchia e la politica di promozione dell’intero entroterra. E' il contenuto di un accordo tra provincia e regione annunciato oggi.
Un finanziamento regionale da 250mila euro per finanziare eventi e uffici informazione dei 7 comuni dell’alta Valmarecchia e la politica di promozione dell’intero entroterra. E' il contenuto di un accordo tra provincia e regione annunciato oggi.
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gio 22 lug 2010 13:17 ~ ultimo agg. 00:00
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La nota stampa

L’assessore regionale al Turismo Maurizio Melucci ha incontrato questa mattina in Provincia gli amministratori dei 27 Comuni, i rappresentanti delle associazioni di categoria e i componenti del C.d.A. dell’Agenzia di Marketing Turistico e Territoriale Riviera di Rimini. L’incontro rientra nel giro che il neo-assessore regionale sta facendo nelle province per illustrare la nuova strategia della Regione sulle politiche turistiche per i prossimi cinque anni.

L’assessore al Turismo della Provincia di Rimini Fabio Galli, che ha presieduto l’incontro, ha annunciato l’accordo con la Regione Emilia-Romagna per un finanziamento di circa 250mila euro, destinati in parte a finanziare eventi, manifestazioni e uffici informazione dei 7 comuni dell’alta Valmarecchia e in parte a finanziare la politica di promozione dell’intero entroterra.

L’assessore regionale Melucci ha illustrato alcuni ‘numeri’ del turismo regionale nel 2009, che vedono 51 milioni di presenze complessive, con l’82% di presenze sulla costa: il 79% italiani, il 21% stranieri. Proprio su queste percentuali la prima considerazione dell’assessore regionale, secondo cui è indispensabile “favorire l’internazionalizzazione, aumentare la quota degli stranieri per migliorare redditività e competitività del sistema.” La quota di presenze italiane è fortemente influenzata dal turismo da weekend (su cui pesa non poco il meteo), come infatti paiono confermare i segnali che arrivano dai primi dati di luglio.
Melucci ha poi toccato tutti i temi fondamentali del nostro turismo.
Il turismo, a livello nazionale, va considerato un’industria e come tale trattato a livello di politiche industriali, “affermazione banale finché si vuole ha specificato Melucci – ma dal cui equivoco non si riesce ancora ad uscire.” Un equivoco che costa, specialmente ad una Regione che ha circa il 20% del Pil prodotto con la ricettività alberghiera.
Non è stato ancora firmato l’accordo quadro tra Regioni e Ministero del Turismo, senza il quale il summit sugli stati generali del turismo di Lecco a settembre rischia di essere poco efficace.
“Noi vorremmo un accordo quadro fondato sulla concertazione delle scelte strategiche, un vero e proprio piano nazionale del turismo” basato principalmente sulle risposte a questi quattro punti:
Introduzione di strumenti per incentivare l’innovazione.
In tema di federalismo fiscale, compartecipazione all’IVA per i comuni turistici (cancellando una volta per tutte l’annoso dibattito sulla tassa di soggiorno, oggettivamente nefasta per tutti).
Chiarezza sulla sorte dell’ENIT.
Demanio: a livello nazionale tutto è fermo sulla proroga al 2015, che è dietro l’angolo. Su questo punto Melucci non esclude che la Regione prepari una propria legge in autunno.

Sulla legge 7/98, che riguarda la promozione e la commercializzazione turistica, i servizi di informazione al turista e l’organizzazione turistica in generale, Melucci ne conferma la validità dell’impianto sostenendo una sua rivisitazione solo al fine di dare nuovi stimoli all’innovazione.
L’assessore regionale, parlando di sistemi turistici locali, ha sottolineato la necessità di ragionare per ambiti territoriali più ampi per fronteggiare i problemi strutturali: tradotto per Rimini significa affrontare i temi strategici in un’ottica più ampia, dall’aeroporto all’accessibilità e alla mobilità privata e pubblica.
In materia di disciplina dell’offerta turistica, con la legge 40/2002 quest’anno arrivano 3,5 milioni di euro: “forse pochi, ma vale la pena valutare un cambiamento di metodo per la distribuzione delle risorse (in conto interessi ai consorzi fidi) e soprattutto occorre alzare il livello di qualità dell’innovazione.”
Infine, Melucci conferma il ruolo dell’APT, la necessità di investire per migliorare gli strumenti web (sia pubblici che privati) attraverso un accordo chiaro e condiviso sulle priorità e la necessità di fare un salto di qualità in tutta la filiera dell’offerta formativa in ambito turistico.