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Cronaca Rimini

Processo Severi. Oggi le arringhe della difesa. Presenti tutti gli imputati

In foto: Continua al Tribunale di Rimini il processo che vede alla sbarra i 4 ventenni che il 10 novembre 2008 diedero fuoco al senzatetto Andrea Severi mentre dormiva su una panchina a Rimini. Oggi è stato il giorno delle arringhe difensive. Presenti tutti e quattro gli imputati, ma non hanno parlato.
Continua al Tribunale di Rimini il processo che vede alla sbarra i 4 ventenni che il 10 novembre 2008 diedero fuoco al senzatetto Andrea Severi mentre dormiva su una panchina a Rimini. 
Oggi è stato il giorno delle arringhe difensive. Presenti tutti e quattro gli imputati, ma non hanno parlato.
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mar 20 apr 2010 18:13 ~ ultimo agg. 00:00
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Maldestri, non malvagi, figli allo sbando di famiglie poco attente o assenti, ragazzi senza valori, tanto da non saper distinguere la differenza che passa tra un secchio d’acqua e una bottiglia di benzina. Perchè al suo avvocato, Enrico Giovanardi aveva detto così: ‘all’inizio volevamo tirargli un secchio d’acqua’.
Oggi, i ragazzi che il 10 novembre del 2008 diedero fuoco alla panchina sulla quale dormiva il senzatetto Andrea Severi, avrebbero dovuto rilasciare le loro dichiarazioni spontanee, ma non c’è stato tempo. Il giudice, Fiorella Casadei, ha rinviato al 27 aprile. Così è stato il giorno delle arringhe difensive degli avvocati di Alessandro Bruschi (Mauro Crociati) e Fabio Volanti (Cornacchia) ma, in aula, c’erano tutti e quattro. Nella sua lunga arringa, l’avvocato di Bruschi, ritenuto la mente del gruppo e anche il braccio, visto che ha sparso materialmente la benzina, ha cercato di convincere il giudice dell’involontarietà omicida del gesto, puntando sul fatto che il liquido infiammabile non è stato gettata sul corpo dell’uomo, ma intorno alla panchina. Tesi che, se fosse accolta, farebbe cadere l’accusa di tentato omicidio e riconoscere ‘soltanto’ le lesioni gravi.
Ci sono state ancora tensioni per le trattative sul risarcimento danni. Accettate le 150mila euro offerte dalle difese come anticipo, le famiglie dei ragazzi ne hanno offerti altri 30mila euro, ma le parti civili ne vogliono 50.000.
A microfoni spenti, l’avvocato di uno dei ragazzi ci ha detto che se il suo assistito avesse parlato oggi, avrebbe chiesto scusa.

Lucia Renati

(Newsrimini.it)