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Rimini

Iva sulla Tia. Federconsumatori porta Hera in tribunale: parte azione inibitoria

In foto: Falliti i tentativi di soluzione extragiudiziale, Federconsumatori Rimini ed Hera si rivedranno in tribunale. L'associazione ha infatti deciso di avviare un'azione inibitoria per bloccare l'applicazione dell'Iva sulla tariffa igiene ambientale.
Falliti i tentativi di soluzione extragiudiziale, Federconsumatori Rimini ed Hera si rivedranno in tribunale. L'associazione ha infatti deciso di avviare un'azione inibitoria per bloccare l'applicazione dell'Iva sulla tariffa igiene ambientale.
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mer 14 apr 2010 13:30 ~ ultimo agg. 00:00
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In caso di vittoria ne beneficeranno tutti i cittadini e non solo quelli che hanno inviato i moduli di diffida alla multiutility.

La questione dell’applicazione dell’Iva sulla Tariffa Igiene Ambientale finirà in tribunale. La decisione, nell’aria da tempo, è stata ufficializzata oggi da Federconsumatori Rimini. Forse però è necessario un breve riassunto delle puntate precedenti: lo scorso luglio la Corte Costituzionale stabilisce che la TIA è una tassa e di conseguenza non gravabile dall’IVA. Illegittimo risulta allora quanto pagato dai cittadini negli anni scorsi: circa 20 euro l’anno, ad esempio, per una famiglia che ne paga 200 di TIA. La questione in provincia tocca solo il comune di Rimini dove la Tariffa è applicata dal 2003. Le associazioni dei consumatori, Federconsumatori in testa, chiedono l’immediata sospensione dell’Iva in bolletta in attesa che il governo decida in merito ai rimborsi. Oltre 7mila cittadini inviano ad Hera i moduli per sospendere la prescrizione e chiedere lo stop all’Iva. Alcune settimane fa Federconsumatori invia una diffida alla multiutility e così fa anche il comune. Hera resta però sulle sue posizioni: noi agiamo da sostituto d’imposta, spiegano, e attendiamo che una norma ci dica come comportarci. In altre parti d’Italia però l’Iva viene tolta dalle bollette: a Genova, Verona, Bergamo e, notizia di oggi, a Roma. Ultima alternativa allora, adire le vie legali.
“Abbiamo deciso di far partire un’azione inibitoria – spiega Andrea Bascucci, presidente Federconsumatori Rimini – che solo le associazioni dei consumatori possono fare ma i cui effetti, in casoi di esito positivo, ricadranno su tutti i cittadini riminesi. L’atto di citazione in giudizio è già pronto. Speriamo che sia un giudizio piuttosto snello che si possa risolvere in tempio brevi.”

Spese ed oneri della causa saranno in capo a Federconsumatori che attiverà una raccolta firme tra i cittadini che volendo possono anche dare un piccolo contributo.
Cause analoghe saranno avviate in altre 4 città d’Italia, premiate dai vertici nazionali dell’associazione per il loro impegno sul tema.

Newsrimini.it