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Tempio Malatestiano Mirabilia Italiae. Paolucci: diventerà patrimonio Unesco

Quando si parla di Tempio Malatestiano, i riminesi accorrono. Come 60 anni fa, quando si mobilitarono per ricostruirlo dopo i bombardamenti, così oggi che al Duomo viene presentato un importante volume ad esso dedicato, Rimini non manca all’appuntamento. E il tempio, teatro della presentazione, si affolla letteralmente di cittadini. Non è un volume qualsiasi, d’altronde, quello dato alle stampe dall’editore Panini, ma il sedicesimo della prestigiosa collana (ogni volume costa 600 euro) Mirabilia Italiae.
“Tradotto – spiega il riminese Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani e curatore opera – vuol dire i capolavori più importanti dell’Italia, i monumenti identitari che caratterizzano la nostra storia”.

Insomma un importante riconoscimento per quella che, grazie ai restauri apportati negli ultimi dieci anni da diocesi, Stato e privati, con la Fondazione Cassa di Risparmio, la santa sede ha ribattezzato Basilica minore. In attesa del riconoscimento più importante che potrebbe arrivare: l’ammissione tra i patrimoni dell’umanità dell’Unesco.
“Io per quanto di mia competenza farò tutte le pressioni possibili – spiega Paolucci – ma non sarò l’unico. E’ un atto dovuto. In tutta la cristianità non esiste niente di simile. Non esiste una chiesa come questa che non sembra neanche una chiesa. Non si chiama chiesa, ma tempi e porta il nome non di un santo ma di uno scumanicato signore della guerra del ‘400, Malatesta. Solo in Italia e solo a Rimini possono accadere cose del genere”.

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