Indietro
menu
Economia Provincia

Cassa integrazione e chiusura Morbidelli. Ancora ai ferri corti Scm e Fiom

In foto: Resta tesa la situazione tra Fiom Cgil ed Scm anche dopo l'incontro con la proprietà sulla gestione della Cassa integrazione straordinaria svoltosi la scorsa settimana.
Resta tesa la situazione tra Fiom Cgil ed Scm anche dopo l'incontro con la proprietà sulla gestione della Cassa integrazione straordinaria svoltosi la scorsa settimana.
di    
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 16 mar 2010 16:32 ~ ultimo agg. 00:00
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 3 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Secondo il sindaco nei dati presentati emerge l’assenza di rotazione tra i lavoratori a zero ore e la diminuzione dell’utilizzo della CIGS a riduzione d’orario. I lavoratori rientrati dalle zero ore inoltre sarebbero andati a sostituire pensionati, precari non confermati e lavoratori che si sono dimessi. Secondo la Fiom l’azienda non avrebbe individuato i dipendenti da sospendere secondo i criteri stabiliti dall’accordo. Il sindacato contesta anche la decisione di chiudere lo stabilimento Morbidelli di Pesaro Una scelta unilaterale, dicono, contro la quale è stata proclamata 1 ora di sciopero in tutti gli stabilimenti del gruppo.

La nota stampa

Si è tenuto nella giornata di giovedì 11 marzo presso la sede di Confindustria Rimini il primo incontro sulla gestione della CIGS della SCM Group come previsto nell’accordo firmato al Ministero del Lavoro il 17 febbraio scorso.

L’assoluta novità emersa nelle poche settimane trascorse dalla firma dell’accordo è l’annuncio dato dalla Direzione Aziendale della imminente chiusura dello stabilimento Morbidelli in un incontro tenuto con il prefetto, il presidente della provincia e il sindaco di Pesaro.

Il piano industriale di riorganizzazione di SCM Group è stato sin dalla sua presentazione nel gennaio 2009 un piano unilaterale che il sindacato non ha mai potuto discutere ma solo prenderne atto, come l’accordo al Ministero del Lavoro conferma. Ora questo piano unilaterale viene improvvisamente e ulteriormente peggiorato.

Quando la FIOM-CGIL nei tanti incontri tenutisi ha dato voce ai timori dei lavoratori di Pesaro in merito all’eventuale chiusura dello stabilimento, la direzione ha sempre escluso categoricamente la dismissione del sito di Pesaro. Del resto l’accordo sottoscritto al Ministero, al punto 9 prevede che entro il mese di marzo 2010 si tenga un incontro sul consolidamento di ogni sito produttivo, l’esatto contrario della preannunciata chiusura della Morbidelli.

La FIOM-CGIL ha altresì sottolineato la scorrettezza nel modo di intendere le relazioni industriali da parte della Direzione Aziendale di SCM, in quanto le parti sindacali sono venute a conoscenza di un fatto così importante e grave indirettamente, non avendo tale Direzione Aziendale ritenuto necessario informare chi rappresenta i lavoratori e le lavoratrici, cioè coloro che subiscono le conseguenze di tali decisioni.

La FIOM-CGIL e le RSU di tutti gli stabilimenti del gruppo si batteranno contro tale ipotesi di chiusura, esprimendo totale solidarietà ai lavoratori di Pesaro e la condivisione di ogni iniziativa di lotta che verrà decisa.

Nel merito dell’incontro, come previsto dall’accordo, l’azienda ha fornito le informazioni sull’utilizzo della CIGS, quanti lavoratori sono a zero ore, quanti a riduzione, quanti a rotazione ed anche il numero totale dei dipendenti della SCM Group spa al 28 febbraio 2010.

Sono dati che vanno esaminati attentamente ed approfonditamente: quello più evidente è l’assenza quasi totale di rotazione tra i lavoratori e la diminuzione dell’utilizzo della CIGS a riduzione d’orario. Per quanto riguarda Il numero dei lavoratori a zero è come se l’accordo non ci sia mai stato: infatti i lavoratori rientrati dalle zero ore sono andati a sostituire pensionati, precari non confermati e lavoratori che si sono dimessi. Il numero delle zero ore è sì calato in termini assoluti, ma considerando che il totale dipendenti è diminuito notevolmente, siamo sempre al limite massimo (se non oltre) previsto dall’accordo di utilizzo delle zero ore. L’azienda non ha operato per l’individuazione dei lavoratori da sospendere a zero ore secondo i punti fissati nell’accordo secondo la valutazione prioritaria dei criteri lì stabiliti.

Vista la situazione di difficoltà produttiva che c’è in vari stabilimenti (causa scarsità di personale) e che l’Azienda affronta spostando dove c’è necessità lavoratori che non hanno nessuna esperienza in tale mansione, mentre nel contempo rimangono sospesi a zero ore tanti lavoratori che invece questa esperienza c’è l’hanno, esiste le possibilità per molti di tornare al lavoro, anche alla luce dei dati di utilizzo della CIGS forniti dall’Azienda.

Che il piano aziendale sia in un momento di difficoltà del resto è testimoniato dal blocco del trasferimento del reparto macchine utensili della Stefani da Thiene alla SCM Componenti di Villa Verucchio. Blocco determinato dalle difficoltà di produzione alla Componenti e che il trasferimento in questo periodo delle macchine utensili della Stefani aumenterebbe.

Nei prossimi giorni saranno fissati incontri a livello di singolo stabilimento per entrare più nel dettaglio della gestione della CIGS, in particolar modo della gestione delle zero ore e contestare la persistenza di queste esclusioni, dovute più che a motivi produttivi alla famigerata black list come denunciamo da tempo.

Il prossimo incontro di gruppo per verificare l’andamento della CIGS, del piano di ristrutturazione e le problematiche occupazionali è stato fissato per il 12 aprile.

Assieme alla gestione della CIGS si è discusso anche di formazione.

L’azienda ha presentato un piano che a prima vista sembra molto sbilanciato verso la formazione per responsabili e quadri e poco per gli operai, specialmente per quelli a zero ore.

Come delegazione sindacale abbiamo contestato che prima di presentare un piano occorre essere informati sulla struttura e sulle necessità aziendali delle varie figure professionali, necessità che determinano di che tipo e in che misura devono essere svolti tali corsi di formazione.

Perciò finché non verranno fornite tutte le informazioni fondamentali non saremo disponibili a sottoscrivere nessun accordo su questa materia.

La FIOM-CGIL proclama 1 ora di sciopero con assemblea in tutti gli stabilimenti del gruppo a sostegno della lotta contro la chiusura della Morbidelli.