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Baseball. Eckert resta in USA e la Telemarket ingaggia Jim Brower

In foto: Per il nuovo pitcher neroarancio (atteso in Italia domani pomeriggio e che vestirà la casacca numero 38) nove stagioni e 354 gare in Major League alle spalle con otto franchigie differenti.
Per il nuovo pitcher neroarancio (atteso in Italia domani pomeriggio e che vestirà la casacca numero 38) nove stagioni e 354 gare in Major League alle spalle con otto franchigie differenti.
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gio 25 mar 2010 18:12 ~ ultimo agg. 00:00
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Non più Harold Eckert, bensì James Robert Brower, ovvero qualcosa come nove stagioni (e la bellezza di 354 gare) di Major League alle spalle. Dopo la rinuncia per motivi strettamente familiari di Eckert, che ha deciso di restare negli Stati Uniti, la Telemarket non ha perso tempo ed è corsa subito ai ripari ingaggiando per la stagione 2010 un pitcher dal curriculum davvero prestigioso – si legge in una nota della società neroarancio -.

Alto 1,88 metri per 93 chilogrammi, Jim Brower è un lanciatore destro nato il 29 dicembre 1972 a Edina, nello stato del Minnesota. Dopo aver rifiutato il contratto propostogli nel 1991 da Pittsburgh per concludere l’università, il neo Pirata è stato scelto al sesto giro tre anni più tardi dai Rangers: con la franchigia del Texas ha esordito così nel 2004 in A- con Hudson Valley, compiendo poi tutta la trafila delle Minors americane fino ad arrivare nel 1997 al Triplo A con Oklahoma City. Un anno più tardi, viene quindi firmato da Cleveland, che lo indirizza subito ad Akron, in AA (13-5 il record con 3.01 di pgl).

Nel 1999, dopo aver iniziato la stagione in Triplo A a Buffalo (11-11 con 4.73 di pgl in 27 gare da partente), Brower esordisce il 5 settembre in Major League con gli Indians, ottenendo 3 vittorie e una sconfitta in 62 inning lanciati (4.56 i punti mediamente concessi). L’anno dopo, la storia si ripete: prima 101.1 riprese in AAA con i Bisons, poi la nuova promozione in Major, dove Brower sale 11 volte da partente sul monte di Cleveland, ottenendo un record di 2-3 e 6.24 di pgl. A fine anno, però, la franchigia dell’Ohio ne cede i diritti a Cincinnati: con i Reds, nel 2001, il neo Pirata lancia comunque giusto un paio di partite in AAA con Louisville prima di guadagnarsi subito la chiamata in Major League, dove disputa complessivamente 46 gare (129.1 inning e 10 apparizioni da partente) con un bilancio di 7-10 e 3.97 di pgl.

Nel 2002, gioca quindi 22 partite ancora con Cincinnati (2-0 e 3.89 di pgl) prima di firmare per i Montreal Expos, con i quali viene impiegato in 30 gare (41 gli inning) e ottiene un record di 1-2 e 4.83 di pgl.

Dopo essere stato rilasciato dalla franchigia canadese, Brower si accorda con i Giants, coi quali resta per tutta la stagione 2003: in 100 riprese tonde tonde (5 le volte in cui viene utilizzato da partente), ottiene un bilancio di 8-5, con 2 salvezze e 3.96 di pgl. Anche il campionato successivo lo gioca interamente in Major con la casacca di San Francisco, chiudendo con 7 vittorie e altrettante sconfitte nelle 89 occasioni in cui viene schierato sul monte (3.29 i punti mediamente concessi).

Nel 2005, è ancora con la franchigia californiana ma, dopo 32 gare (2-1 il record con 6.53 di pgl), viene lasciato libero. Tre giorni più tardi, comunque, trova subito una nuova squadra: a firmarlo è infatti Atlanta, con cui disputa in totale 37 partite (1-2 il bilancio con 4.20 di pgl), concedendosi pure qualche sporadica apparizione in AAA con Richmond (appena 4 gare con 2.25 di pgl).

L’anno successivo, invece, comincia la stagione con gli Orioles (12 gare e altrettanti inning lanciati in Major League) per poi passare ai Padres, coi quali disputa 6 partite prima di vestire la casacca di Portland, in Triplo AAA (5-2 il record con 4.98 di pgl). Una volta rilasciato da San Diego, Brower trova l’accordo con i Florida Marlins, che lo destinano ad Albuquerque, in AAA (0-1 il bilancio in 18.1 riprese).

Nel 2007, prima disputa una mezza dozzina di partite con Indianapolis (formazione di AAA dei Pirates) e poi firma per New York, sponda Yankees: con Scranton/WB, in Triplo A, sale sul monte in 38 occasioni, ottenendo 4 vittorie, 2 sconfitte e soprattutto la bellezza di 21 salvezze (2.27 il pgl). Numeri che gli valgono anche la promozione, seppur per tre gare soltanto, con gli Yankees, coi quali esordisce il 6 agosto.

Una stagione più tardi, invece, si disimpegna sempre in AAA, ma lo fa con tre squadre diverse: prima torna a Louisville (0-1 e 2.88 di pgl con un paio di salvezze), poi firma per i Cubs che lo mandano a Iowa (2-1 il record, con 5 salvezze e 4.26 di pgl) e infine va a Round Rock (Houston), disputando comunque appena due partite. L’annata la conclude quindi nella Japanese Central League, dove veste la casacca degli Hiroshima Toyo Carp, coi quali gioca 21 partite (0-2 e 3.98 di pgl).

Nel 2009, rientra quindi negli Stati Uniti, prima con St. Paul, nella indipendente American Association (3.77 il pgl in 14.1 inning) e poi con Long Island, nella Atlantic League (7 gare con pgl immacolato). In quest’ultimo inverno, infine, è tornato a fare il partente nella Lega Venezuelana dove, con la casacca dei Caribes de Anzoátegu, ha ottenuto un bilancio di 3-1 e 2.41 di pgl in 9 partite. Nel round robin di semifinale ha disputato quindi 3 gare con le Aguilas del Zulia, per poi giocare la finale coi Navegantes del Magallanes (0-1 il record in 2 apparizioni da partente).

In totale, in 9 stagioni in Major League, Brower ha ottenuto 33 vittorie, 32 sconfitte e 5 salvezze in 354 gare giocate, di cui 28 da partente (4.67 il pgl con 397 strike out e 256 basi ball in 574 riprese). Nei 13 campionati spesi nelle Minors, invece, i successi personali sono stati 80, con 68 sconfitte e 36 salvezze (3.77 il pgl in 329 gare, di cui 162 da partente).

“Dopo la rinuncia forzata a Eckert, quella di Brower era la soluzione migliore che potessimo trovare – commenta Mauro Mazzotti –. Figurava già nella lista dei papabili prima che scegliessimo Eckert e credo di non sbagliarmi nel dire che, a livello di curriculum, Brower appartenga a quel gruppo di cinque, sei lanciatori più importanti mai venuti in Italia. A memoria, infatti, non sono tanti i giocatori che possono vantare così tanti anni di militanza in Major League. In carriera ha quasi sempre rivestito il ruolo di rilievo ma quest’inverno ha lanciato più di 40 inning da partente nel campionato venezuelano e questo ci rende molto fiduciosi sul fatto che possa darci quello di cui abbiamo bisogno”.

Brower, atteso in Italia nel primo pomeriggio di domani, vestirà la casacca numero 38.

(nella foto, Jim Brower)