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Tiro al bersaglio su bimbi down. Rivolta contro gruppo su Facebook

In foto: Nuovo gruppo choc su Facebook: 'Giochiamo al tiro al bersaglio con i bambini down'. Il gruppo, che conta oltre 800 membri, si è collocato nella categoria 'Salute e benessere':
Nuovo gruppo choc su Facebook: 'Giochiamo al tiro al bersaglio con i bambini down'. Il gruppo, che conta oltre 800 membri, si è collocato nella categoria 'Salute e benessere':
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lun 22 feb 2010 08:54 ~ ultimo agg. 00:00
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nella pagina mostra una foto del profilo altrettanto scioccante con frasi offensive e denigratorie dei bambini down. Fondatori e amministratori: Il signore della notte e il vendicatore mascherato. Indirizzo e dati, ovviamente di fantasia, in linea con lo ‘stile’ del gruppo. Sul web è già partita la controffensiva. Una community dalla quale hanno già preso le distanze altri utenti: sono oltre 1600, infatti, gli iscritti a ‘segnaliamo il gruppo “Giochiamo al tiro al bersaglio con i bambini down” e circa 70 i membri dell’anti gruppo ‘Giochiamo al tiro al bersaglio con i bambini down’. Entrambi chiedono la chiusura della pagina, protestando contro i contenuti.
Ma i tempi non sono brevi. “Queste sono cose purtroppo molto frequenti. Abbiamo parecchie segnalazioni di questo genere, sulle cose più disparate – rispondono all’Adnkronos dalla Polizia postale – Anche su Haiti non c’è stata pietà. Ma dobbiamo tenere presente che Facebook è all’estero ed è molto difficile muoversi in tempi rapidi”.
“Purtroppo in rete – confermano – è molto facile che uno dia sfogo ai bassi istinti perché si sente protetto da una sorta di anonimato. E’ in parte è anche vero. Per l’oscuramento del gruppo ci vuole un provvedimento del magistrato e, dato che i server stanno all’estero, c’è bisogno di una rogatoria. A meno che non intervenga la società”.
Intanto a insorgere non è solo il web. Si tratta di “un gruppo inaccettabile, non degno di persone civili, pericoloso – commenta all’Adnkronos il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna – E, soprattutto, un reato che, in quanto tale, sarà perseguito. L’istigazione a delinquere, ovunque questa avvenga e in qualunque forma, è un reato e, di conseguenza, verrà certamente perseguito dalla magistratura. I responsabili stiano certi che saranno individuati e denunciati, che la Polizia postale sta facendo il massimo per togliere di mezzo questo gruppo” conclude la Carfagna.
(Adnkronos)

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