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Cronaca Provincia

Operazione NAS: 30.000 integratori alimentari fuori norma in deposito rimine

In foto: I Nas di Bologna hanno sequestrato un'ingente quantità di integratori ed alimenti dietetici non a norma. Nei guai tre aziende. Le indagini sono partite da un’ispezione in un deposito del riminese utilizzato da una società di logistica:
I Nas di Bologna hanno sequestrato un'ingente quantità di integratori ed alimenti dietetici non a norma. Nei guai tre aziende. Le indagini sono partite da un’ispezione in un deposito del riminese utilizzato da una società di logistica:
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sab 27 feb 2010 10:04 ~ ultimo agg. 00:00
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qui sono state individuate quasi 30.000 confezioni di integratori alimentari, recanti in etichetta presunte proprietà rinvigorenti e contro l’invecchiamento, distribuiti sul territorio nazionale da un’azienda di Milano nonostante contenessero il composto chimico “Solfato di Vanadio”, una molecola in passato utilizzata per le sue proprietà “brucia grassi”, ma, ricorda l’Arma, vietata dal 2008 da un decreto del Ministero della Salute per le sue caratteristiche di tossicità.
Nella stessa operazione i Carabinieri hanno individuato circa 150.000 confezioni di cioccolato “dietetico”, per un peso di quasi 2 tonnellate, il cui termine minimo di conservazione era superato anche di alcuni mesi, ma fraudolentemente aggiornato a date successive per renderlo nuovamente commercializzabile.
I NAs di Bologna hanno risalito la filiera fino alla ditta produttrice, in provincia di Ravenna dove i militari hanno rilevato la giacenza di 19 tonnellate di materie prime, semilavorati e prodotti finiti a base di cacao, pronti per essere immessi nel ciclo produttivo nonostante fossero tutti scaduti da tempo ed in parte sprovvisti di ogni requisito di identificazione e rintracciabilità.
Tutte le confezioni di integratori ed alimenti irregolari individuate nei due siti produttivi, per un valore di 1 milione di euro, sono state immediatamente sottoposte a sequestro, mentre ai titolari delle aziende sono state contestate violazioni amministrative che vanno dall’immissione in commercio di integratori contenenti sostanze proibite alla mancata attuazione di procedure di autocontrollo alimentare, che prevedono il pagamento di decine di migliaia di euro.